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NAS economico fai da te

NAS

Abbiamo visto più volte che Raspberry Pi è un dispositivo poliedrico, utilizzabile in molti campi. Quest’oggi vedremo come realizzare un piccolo NAS domestico senza pretese con costi ridotti rispetto ad uno già fatto.

Requisiti:

  • Un Raspberry Pi model B o successivo
  • Raspbian installato nella scheda SD interna (aiutatevi con NOOBS)
  • Un hard disk con file system ext4 o NTFS esterno possibilmente NON autoalimentato collegato via USB
  • Samba per la rete
  • Tastiera e mouse USB ed eventualmente un HUB USB altrimenti potete lavorare da PC via SSH

L’utente predefinito è pi e la password è raspberry.

Dal Raspberry create una directory per il montaggio del disco:

sudo mkdir /media/nome_nas

Diventate i proprietari della cartella nome_nas

sudo chown -R pi:pi /media/nome_nas

poi diamo i permessi di scrittura:

sudo chmod 777 /media/nome_nas

e montate la directory:

sudo mount /dev/sda1 /media/nome_nas

Se non volete ripetere ogni volta la procedura dovrete editare il noto file (nei sistemi UNIX) fstab.

sudo vi /etc/fstab

volendo c’è anche il classico editor nano.

Ora aggiungete questa stringa:

/dev/sda1 /media/nome_nas ntfs-3g defaults 0 0

Chiaramente se utilizzerete ext4 dovrete mettere questo file system.

Salvate e uscite.

Dal terminale digitate:

sudo apt-get update

In questo modo aggiornerete il database APT, poi:

sudo apt-get install samba-common-bin

Per installare Samba e condividere files e stampanti.

Resta da configurarlo pertanto aprite smb.conf:

sudo vi /etc/samba/smb.conf

e aggiungete queste stringhe:

[usb]
comment = Pi NAS
path = /media/nome_nas
writeable = Yes
only guest = Yes
create mask = 0777
directory mask = 0777
browseable = Yes
public = yes

Riavviate Samba:

sudo service samba restart

Una veloce verifica al file di configurazione:

sudo testparm -s

Aggiungiamo l’utente pi a Samba e le credenziali di accesso che sceglieremo:

sudo smbpasswd -a pi

Vediamo ora come connetterci al nostro RPi da Windows
:

Premete il tasto Windows + R poi digitate cmd per aprire il prompt:

net use m: \\raspberrypi\usb /user nome_utente password

Chiaramente m: è una lettera di montaggio ipotetica, mettete quella che preferite.

Questo comando vale per tutte le versioni di Windows.

Se non vi piace la linea di comando:

  • Da Risorse del computer
  • Connetti unità di rete
  • Date il percorso \\raspberrypi\usb
  • Connetti con credenziali diverse
  • Immettere l’utente Pi e la password scelta
  • Memorizza Credenziali

Da Linux via command line:

smbclient //raspberrypi/usb -U nome_utente

Mentre dal file manager:

smb://raspberrypi/usb

Se non avete un Raspberry Pi

Se avete un vecchio PC potete riutilizzare questo come NAS e in vostro aiuto viene OpenMediaVault.

Si tratta di una distro Linux, anch’essa basata su Debian, preposta a questo utilizzo che richiede requisiti minimi non eccessivi per girare, si parla infatti di:

  • CPU i486 o AMD64
  • 1 GB di RAM
  • 2 dischi rigidi: uno per OMV (potete utilizzarne uno datato oppure una pen drive USB, l’importante è che sia da almeno 2 GB) e l’altro, capiente, per lo storage.

OMV ha anche una specifica versione per il succitato RPi.

L’installer ha un’interfaccia dall’aspetto datato ma scorre via veloce rispondendo alle classiche domande di rito.

L’interfaccia web based è di semplice ed immediata consultazione, risultando davvero piacevole nell’utilizzo.

Vediamo in pochi e semplici passi come abilitare una condivisione via SMB:

  • Avviate OMV e al login digitate root come utente e la password che avrete prescelto. Se in fase di installazione avrete scelto un altro nome utente root sarà disabilitato di default, pertanto per esercitare i comandi come admin dovrete dare il comando sudo.
  • Date il comando ifconfig per vedere l’indirizzo IP a cui connettervi (alla voce inet addr).
  • Adesso aprite un browser in qualsiasi PC della rete e digitate l’indirizzo IP che avrete annotato per portarvi alla schermata di login del NAS. Digitate admin come utente e openmediavault come password.

openmediavault

La GUI ha un menù ad albero sulla sinistra, con tutto quello che serve per i nostri scopi.

Ora bisogna formattare il disco dedicato allo storage:

  • andate su Storage – File System
  • Crea
  • Su Dispositivo scegliete il disco destinato allo storage
  • Dategli un’etichetta e confermate il tutto
  • Ricordatevi, infine, di montare il disco

Bene, ora restano da fare le condivisioni:

  • Andate su Servizi – SMB/CIFS
  • Nella scheda Condivisioni cliccate su Aggiungi
  • Scegliete la directory o il disco da condividere
  • Non dimenticate di spuntare Abilita 🙂
  • Dategli un nome ed eventualmente anche un commento descrittivo
  • Su Pubblico potrete dare i permessi
  • Cliccate Salva quando avete fatto
  • Nella scheda Impostazioni spuntate su Abilita e Salva mentre per il resto ho lasciato tutto a default visto che per le mie esigenze i settings vanno bene

Ok, ora potete chiudere la pagina del browser e connettervi alla condivisione come spiegato poco sopra.

Un altro bel progetto, basato su FreeBSD, è FreeNAS.

Se non avete esigenze particolari queste soluzioni possono fare al caso vostro.

DD-WRT: Cosa fare se il router va in brick

Evitiamo il brick…

Sembra banale da dire e rimarcare, ma prestate molta attenzione a non mandare in brick (blocco) il vostro router, altrimenti corre il rischio di diventare un bel soprammobile 😛

1) Regola uno, la più importante: fate molta attenzione nello scegliere il firmware corretto, se flashate il router con uno sbagliato lo renderete inutilizzabile, usate molta accortezza.

2) Evitate le versioni non stabili, alcune volte hanno dato esiti imprevisti senza errori apparenti.

3) Cercate di evitare possibili sbalzi di corrente perchè sono letali durante il flashing del vostro router; meglio utilizzare un gruppo di continuità.

Questa regola vale per ogni operazione di flash, quindi BIOS, periferiche e quant’altro.

Risolviamo il brick… 

… perlomeno ci proviamo 🙂

In primis tentiamo la tecnica del 30/30/30, un cosiddetto hard reset.

  • Scollegate il cavo di rete (RJ45)
  • Tenete premuto per 30 secondi il tasto reset nel retro del router e senza mai rilasciarlo scollegate l’alimentazione elettrica per ulteriori 30 secondi.
  • Ricollegate l’alimentazione sempre col tasto reset premuto ancora 30 secondi, per un totale di 90 totali e continui; da quì il nome della procedura.
  • Rilasciate il tasto reset (vi sarà venuto un crampo :D) e date 10 secondi al router per risettarsi e scollegate l’alimentazione per altri 10 secondi e riconnettete… è finita, giuro! ^^ ora il router dovrebbe essere nuovamente accessibile e a default.

Via TFTP

Occorre un prerequisito importante: il router deve rispondere al ping, altrimenti dovrete tentare via JTAG.

Premete il tasto Windows + R, digitate:

ping -t 192.168.1.1

il parametro -t permetterà di continuare il ping ad oltranza senza fermarsi dopo i classici quattro tentativi; non chiudete la finestra e lasciatelo aperto da una parte.

Windows ha già al suo interno un client TFTP, su XP è attivo di default, mentre da Vista in poi (ramo NT6.x) bisogna attivarlo perchè disabilitato, vediamo come (click per ingrandire):

Clipboard01

Premete il tasto Windows + R, digitate appwiz.cpl, click su Attivazione o disattivazione delle funzionalità di Windows e cercate TFTP Client come nell’immagine di esempio, mettete un flag e date ok.

Se volete una semplice ma funzionale interfaccia grafica c’è questa (portable):

  • Nella sezione Server inserite l’indirizzo IP del router da flashare.
  • Lasciate la sezione Password vuota.
  • Selezionate il file del firmware (attenzione alle dimensioni in base alla ROM del vostro router).
  • Settate i tentativi con un numero variabile a piacimento, più ne mettete meglio è, non si sa mai.

Se agite via prompt (quindi da riga di comando) aprite un ulteriore finestra (Win + R, cmd).

Ora riavviate il router, nel frattempo tenete d’occhio la finestra che cerca continuamente di inviare il ping, questa per un breve lasso di tempo  mostrerà il messaggio di Host di destinazione non raggiungibile ma dopo pochi attimi il router ricomincerà a rispondere al ping: bisogna agire subito e velocemente.

Il TTL (Time To Live) in questa frazione sarà di 100 o 128 invece dei canonici 64; nella prompt aperto poco prima digitate:

tftp -i 192.168.2.1 put dd-wrt.vXX_XXX.XXX

Dove il parametro -i forza a inviare i dati in modalità binaria (binary mode), seguito dall’indirizzo IP del router, put invia il file dall’host  e, infine, sostituite le X con la versione del vostro firmware.

Pazientate qualche minuto (non toccate nulla durante l’operazione di flash) e dovreste trovarvi col router nuovamente funzionante; dopo il flash è consigliato un reset 30/30/30, su esposto.

Dovrete poi cambiare l’IP della scheda di rete (se non utilizzate DHCP) con 192.168.1.x dove X è un numero da 2 a 254, visto che quello predefinito del router è 192.168.1.1.

Il login di default è root e la password admin (ovviamente dovrete cambiarli in un secondo tempo).

Se invece il router fin dal principio non risponde al ping bisogna tentare la strada del JTAG.

Metodo JTAG

Attenzione: via JTAG rischiate di fare danni irreparabili, massima attenzione quindi.

JTAG, acronimo di Joint Test Action Group, è una porta di comunicazione, test e programmazione grazie alla quale potrete rivitalizzare il vostro router.

Dovrete aprire fisicamente il router (attenzione: decade la garanzia) e cercare la JTAG, quì ci sono gli schemi per i router più diffusi.

Ora dovrete saldare un header da 12 pin nella JTAG sulla PCB del router.


Vi serve un cavo JTAG parallelo (DB-25 femmina) (che potete acquistare già fatto per una 10ina di € o costruirvelo da voi) come questo:

Collegate la JTAG alla PCB del router e la parallela al PC.

Ovviamente è necessario anche un apposito software,  HairyDairyMaid Debrick Utility (open source, potete quindi modificarlo a vostro piacimento).

All’interno dell’archivio zip c’è una directory chiamata Windows con all’interno 3 file:

  1. giveio.sys
  2. loaddrv.exe
  3. wrt54g.exe

I primi 2 file vanno copiati nella directory %windir%\system32\drivers del vostro Windows, wrt54g.exe potete metterlo dove volete.

Eseguite loaddrv.exe (come amministratore)

Cliccate su Install e successivamente su Start

Verificate gli interrupts della porta LPT1: premete il tasto Windows + R e digitate:

devmgmt.msc

Si aprirà Gestione periferiche, nella sezione Porte andate nelle proprietà della LPT1, nella scheda Impostazioni della porta selezionate Utilizza qualsiasi interrupt assegnato alla porta.

Aprite il prompt e andate nel percorso del file wrt54g.exe ed eseguitelo per vedere tutti i parametri e opzioni disponibili

Verificate se la connessione JTAG<->LPT è fatta a dovere, digitate:

wrt54g -probeonly

Se tutto è ok verrà rilevato il chip del router.

Ora bisogna cancellare la NVRAM (la memoria non volatile), digitate:

wrt54g -erase:nvram

Se non funziona così dovrete cancellare anche il firmware:

wrt54g -erase:kernel

Ok, ora dovrebbe rispondere al ping, potete quindi riflashare via TFTP come illustrato sopra.

Se le cose non vanno come sperato resta solo un’ultima possibilità, cancellare e sostituire il bootloader (CFE) con:

wrt54g -erase:cfe

Ora cercate il CFE per il vostro router qui o in quest’altro, e fate il reflash:

wrt54g -flash:cfe

Lavelocità di trasmissione dei dati via porta parallela/JTAG non è elevata, pertanto armatevi di pazienza perchè l’operazione durerà abbastanza.

I CFE che scaricherete (visto che provengono da altre periferiche) hanno il MAC address che non combacerà (perchè univoco) con quello del vostro router, pertanto bisognerà editare il file cfe.bin con imgtool_nvram, ovviamente prima di eseguire il flash; il MAC address del router solitamente è scritto sotto lo stesso.

Dovrete cambiare due parametri, et0macaddr è il vostro MAC reale, il0macaddr sarà l’indirizzo MAC più uno, esempio:

nvram set et0macaddr=00:80:4d:63:00:01
nvram set il0macaddr=00:80:4d:63:00:02
nvram commit

Conclusioni

Questi sono i metodi più comuni per riportare in vita il vostro router, diciamo che nella maggioranza dei casi si risolve con uno dei tre motodi quì esposti.

Per info, suggerimenti o mancanze segnalate pure 🙂

Buona fortuna!

 

Related posts:

  1. DD-WRT: Mettiamo Linux nel router
  2. DNS Alternativi: Velocità e sicurezza

I migliori file hosting gratuiti

I servizi di file hosting sono oggigiorno degli ottimi appoggi con cui condividere  i nostri file, ma quali sono i migliori?

La domanda non ha una risposta semplice, perchè negli ultimi anni sono nati parecchi servizi di questo  genere, alcuni di dubbia qualità ed affidabilità, mentre altri sono decisamente più consolidati.

Vi mostro i servizi che ritengo migliori, e  anche altri che non richiedono alcuna registrazione, ottimi per condividere i files “al volo”.

File hosting gratuiti

      • MediaFire  – Questo servizio è fantastico, ha diversi vantaggi rispetto altri servizi analoghi fra cui:
        • Nessun codice captcha per lo scaricamento di file
        • Nessun countdown per scaricare i file
        • Periodo di permanenza dei files illimitato ma con azioni richieste.
        • Dimensione di ogni file limitata a 200 MB, ma nessun limite per la quantità dei files caricati (quindi se avete dei file più grandi basta dividerli, ad esempio con 7-Zip)
        • Nessun limite per il numero di download (altri servizi permettono massimo un download per volta)
        • Nessuna limitazione della larghezza di banda
        • I download interrotti possono essere ripresi con un download manager
        • Capacità di eliminare i file
      • Mega – Successore di Megaupload, è un servizio particolarmente improntato alla sicurezza, infatti i file  viaggiano criptati con una chiave a 2048 bit.  L’account gratuito permette fino a 50 GB di storage.
      • RapidShare – Servizio anch’esso molto utilizzato, di una nota società svizzera; nella sua versione free può hostare fino a 5 GB per account.

File hosting gratuiti senza registrazione

Questa tipologia di hosting è valida in caso di sharing occasionale e veloce.

  • File Convoy – Ottimo, permette upload fino a 2001 MB, diretto e veloce, fino ad un massimo di 7 giorni.
  • YourFileLink – Permette download, upload e banda illimitati, e files fino a 5 GB.
  • File Dropper – Anch’esso con 5 GB di limite per file. Se i files non vengono scaricati per 30 giorni questi verranno automaticamente rimossi dal server.

Sicurezza

Se condividete files non personali non ci sono grossi problemi, l’unica accortezza è celare per quanto possibile il nome del file (specie se condividete materiale protetto da copyright) se non volete vedere rimosso il vostro file per violazione delle norme di utilizzo.

Per tutti gli altri casi consiglio di splittare (dividere) il file e criptarlo in modo da celare i nostri dati personali; per fare queste semplici operazioni potete utilizzare ancora 7-Zip.

Good sharing 🙂

 

Related posts:

  1. I Compressori migliori e più efficienti
  2. Proteggiamo il file HOSTS

Accendere o spegnere un PC in rete (LAN – WAN)

Quante volte vorreste spegnere o avviare da una singola postazione tutti i PC della vostra rete domestica o aziendale, anche via internet… comodo no? 😉

Vediamo come fare in tutti i possibili scenari.

Wake on LAN

Il classico avvio via rete locale.

Requisiti:

  • Scheda madre che supporta Wake on lan (praticamente tutte) e sincerarsi che sia abilitato nel BIOS del PC da accendere.
  • Collegamento della rete via cavo RJ45 diretto oppure anche smistato con hub o router su una rete più ampia.
  • Un client WOL (Wake On LAN)

Impostiamo il BIOS

Entriamo nel BIOS (all’avvio F2 o Canc) dove dobbiamo abilitare la funzionalità “wake on lan”; a seconda del tipo di BIOS la voce può cambiare in modo più o meno marcato, però sarà sempre inerente: “Resume by LAN” “Wake up…” “Power on…”, ad esempio nel mio eeePC la voce si chiama “Onboard LAN boot rom”
Ad ogni modo sono tutte voci piuttosto intelligibili, e non ci vorrà molto per trovare quella corretta. Salvate (F10) e uscite.

Settaggio della scheda di rete da Windows

Premete Windows + R e digitate ncpa.cpl, si aprirà la finestra con tutte le vostre connessioni di rete.
Ora scegliete la scheda di rete cablata, doppio click, andate su configura – Avanzate e scorrendo fra la lista di funzionalità cercate di scorgere Capacità di attivazione (o similare) e abilitare Magic Packet, ovvero il pacchetto magico che riceverà in input il PC per avviarsi; anche quì, come nel BIOS, a seconda della scheda le opzioni e nominativi possono cambiare, ma non è difficile trovare il tutto 😉

Proseguite nella scheda Risparmio energia spuntate Consenti al dispositivo di riattivare il computer e Consenti solo a Magic Packet di riattivare il computer.

Bene, con queste operazioni abbiamo abilitato la funzionalità WOL, resta solo da prelevare l’indirizzo fisico della scheda (univoco per riconoscerla) e utilizzare il client WOL.

Vediamo il MAC Address

Continuiamo a lavorare sempre sul computer che si vuole accendere via LAN; ora dobbiamo scoprire l’indirizzo fisico esadecimale, il MAC address.

Premete Windows + R e digitate cmd, si aprirà il prompt e lì digitate
ip config /all

Alla voce descrizione trovate la scheda di rete interessata e a fianco indirizzo fisico il MAC address che ci interessa, tasto destro sulla finestra del prompt e cliccate su Seleziona, ora potete selezionare il MAC col cursore e premendo Invio verrà copiato negli appunti del sistema.

Scegliamo il client WOL

Ora vi elenco un pò di client WOL da installare sul PC che avvierà tutti gli altri della LAN.

Scegliete quello che più vi aggrada:

Di questi ho scelto WOL – Magic Packet Sender; anche se datato è leggero ed essenziale.

Impostate come Host Name un indirizzo IP broadcast aggiungendo semplicemente 255 all’ultima serie di numeri, nel mio caso l’IP 192.168.1.x.

Poi nella Subnet Mask impostate come suggerito anche dallo stesso client, sempre 0.0.0.0 come indirizzo di broadcast.

Come MAC Address impostate quello della scheda di rete del PC che volete spegnere (nel modo che vi ho mostrato sopra) senza però i tratti di separazione (vedi immagine).

Come porta e protocollo di rete potete provare UDP porta 9, se avete qualche problema testate la 7.
Ovviamente potete salvare più profili tramite l’icona blu in basso a destra.

Comunque di norma i parametri sono uguali per tutti i client, scegliete senza problemi.

Ricapitolando:

  • Sul PC da accendere: Impostare BIOS – Impostare scheda di rete e rilevarne l’indirizzo fisico (MAC)
  • Sul PC che deve avviare tutti gli altri: Installare il client WOL

Wake on WLAN

Ora vediamo come risvegliare un PC via wireless 🙂

Alcune premesse:

  • La scheda Wi-Fi del PC da accendere deve essere integrata, PCI-Express o mini-PCI, sono quindi escluse le wireless pen USB.
  • Per fare tutto via wireless è fondamentale che la scheda wi-fi supporti il wake on LAN (vedi foto 2), altrimenti è fattibile solo se il PC da avviare è connesso via cavo al router/AP.
  • Il PC da “risvegliare” non dovrà essere completamente spento o in ibernazione (suspend-to-disk) ma in standby (suspend-to-RAM)
  • Nei laptop (notebook, netbook, etc) è necessario che il PC sia connesso alla rete elettrica, questo probabilmente perchè alimentando a batteria c’è il rischio che questa si scarichi azzerando l’autonomia, visto lo stato di standby in cui deve restare il portatile.

Chiaramente anche quì vale quanto detto per il WoL cablato, nessuna differenza se non quelle esposte nell’elenco; il PC da risvegliare potrà essere avviato anche via smartphone, tablet e tutti i dispositivi con wi-fi.

Se il vostro PC non supporta WoWLAN, potete risvegliarlo ugualmente a patto di avere il PC da accendere connesso via ethernet ad un router/access point.

Ad esempio agendo via Android potete utilizzare PCAutoWaker o Brobble WoL.

Basterà inserire il SSID (nome) della rete e il MAC address della scheda wi-fi del PC da avviare; una volta finita la configurazione preliminare e salvato il profilo del PC nel programma potrete decidere se avviarlo manualmente o anche automaticamente quando lo smartphone rileva la rete.


Wake on WAN

Dopo la rete locale (cablata e wireless) non poteva mancare una modalità per avviare il PC via internet (wake-on-internet), vediamo 😉

Requisiti:

  • Router connesso ad internet (ma va?!)
  • IP pubblico (no Fastweb)
  • Client WoL o servizio online preposto
  • (Opzionale ma consigliato) Servizio DDNS tipo NO-IP, DynDNS o similare in modo da associare il vostro IP dinamico ad un nome dominio che avrete prescelto; questi servizi si occuperanno, di volta in volta, di aggiornare i loro nameserver. Sono gratuiti, basterà solo registrarsi e scegliere il nome del dominio, esempio: backlab.dyndns.org e impostarlo (accompagnato da username e password) nella sezione DDNS (Dynamic DNS) del vostro router.

Chiaramente vale tutto quanto detto finora per WoL ma con alcuni passaggi in più, vediamo.

Dobbiamo configurare il router in modo che possa inoltrare il magic packet alla scheda di rete.

Entrate nella configurazione del router, digitando nel browser il suo IP, esempio 192.168.1.1 (nel dubbio fate riferimento alle istruzioni del vostro router); cercate la sezione port forwarding (o port mapping) e create una nuova regola impostando i seguenti parametri:

  • IP di broadcast – Quindi nel caso dell’esempio imposterò 192.168.1.255 (come spiegato sopra)
  • Porta – UDP 9
  • Allow All

Salvate e chiudete.

Ora avviate nuovamente WOL – Magic Packet Sender (o il vostro client preferito) e impostatelo così:

  • IP – Inserite quello pubblico oppure l’indirizzo DDNS
  • Subnet Mask– 255.255.255.255
  • Mac Address – Quello della scheda del PC da risvegliare
  • Protocollo UDP, porta 9

Vedi foto 2.

Se tutto è andato bene, inviando il magic packet il PC remoto si avvierà, anche se questo è ubicato dall’altra parte del mondo 🙂

Per poter agire da smartphone, tablet e tutti gli altri sistemi operativi ma anche da internet point (quindi senza client) potete utilizzare degli appositi servizi online via browser, che oltre i vantaggi elencati permette di fare tutto softwareless, ovviamente cross platform; sono gratuiti e non richiedono registrazioni.


Spegnimento via LAN e WAN

DShutdown permette di spegnere un PC in una rete locale.

Semplice e di utilizzo immediato, permette fra l’altro innumerevoli possibilità di spegnimento, ad esempio quando la velocità di download scende sotto una certa soglia, oppure ad un determinato orario, etc.

Oltre al classico spegnimento permette di mandare in sospensione su disco, sospensione su RAM, riavviare, disconnettere e poter forzare queste operazioni nel caso qualche applicazione non si voglia chiudere (force if hung).

L’utilizzo è semplice: basta mettere nel PC da spegnere la componente server (RDShutdown.exe) e il client (DShutdown.exe) nel PC locale; dopodichè scegliete da quest’ultimo il PC da spegnere. Semplicissimo.

Per farlo tramite internet ci sono svariati modi, ad esempio:

  • Inviare una e-mail contenente il comando di spegnimento, ma bisogna configurare il client in modo che ad una determinata parola (esempio <shutdown>) nel contenuto della mail corrisponda ad una determinata azione, esempio l’esecuzione di un batch con i comandi di spegnimento, esempio shutdown /s /f e il PC si spegnerà in un minuto.
    I percorsi per queste impostazioni cambiano da client a client (e non tutti hanno questa possibilità), comunque la voce sarà qualcosa come Regole messaggio o similare.
  • Tramite Twitter, grazie all’aiuto di TweetMyPC: basta installare il client sul computer che si vuole comandare, inserire le credenziali, autorizzare l’app e impostare il comando sopra elencato, magari in batch (.bat)

Altre alternative sono le VNC o anche RDP, dove lasceremo il server in esecuzione sul PC da spegnere.

Installare Windows e Linux via rete

In un PC senza lettore CD (netbook ad esempio) è difficile installare un sistema operativo, l’alternativa infatti è installare da flash drive oppure, meno frequentemente, via rete.

Ma quest’ultima tipologia è comoda soprattutto in caso di installazioni su molti computer in rete, evitando di doverle fare singolarmente su ognuno.

Installare Windows

Requisiti:

  • Una rete
  • Un PC server, quello che servirà i file per l’installazione con:
    • TFTPD32 – ultima release da inserire dentro TFTPBoot
    • TFTPBoot
    • I file di installazione di Windows, magari (se preferite) AIO nel PC server
  • Uno o più PC client dove verrà installato il sistema operativo con supporto al boot di rete (PXE)

Prepariamo il server

TFTPBoot.exe è un archivio autoestraente, di default estrae su C: quindi come percorso può andare bene 🙂

 c:\tftpboot

Ora dovete scomprimere l’archivio contente l’ultima versione di TFTPD32 sempre su c:\tftpboot e sovrascrivete con quello più aggiornato.

Bene, ora bisogna avviare e configurare (Settings) TFTPD32 come nell’immagine allegata.

Mentre nella scheda DHCP server:

Cliccate infine su Save.

Estraete (ad es.7-Zip) in un percorso a scelta l’ISO di Windows in una directory  (es. C:\W7_32).

Sul server per ora ci fermiamo, passiamo al client, ovvero dove installeremo Windows.

Tocca al client

Se il PC è molto datato e non supporta il boot da rete, vi viene in aiuto gPXE che eseguito (boot) da CD o USB  darà al vostro muletto questa possibilità. (ROM-o-matic vi genera automaticamente un’immagine personalizzata di gPXE pronta all’uso).

Nei pc recenti basta andare nel BIOS e impostare come 1st boot la LAN:

Salvate e uscite (F10).

Durante la fase di boot dovrebbero apparirvi a schermo  MAC address del client, GUID, IP assegnato al client, gateway, mask e  IP del server.

Se tutto è stato configurato a dovere  si avvierà Windows PE, lasciatelo in esecuzione (ecco a cosa serve la ISO contenuta in TFTPBoot).

Tornate un attimo sul PC server e precisamente dove avete estratto i file di installazione di Windows (la cartella W7_32):

  • Click col tasto destro – proprietà
  • Condivisione
  • Condivisione avanzata
  • Condividi cartella
  • Assegnatele un nome, esempio W7_32_inst
  • Finito! 😀

Torniamo nuovamente nel client (Windows PE) e nel prompt digitate:

net use o: \\192.168.1.3\W7_32_inst /user:nome_admin_server password

O: è il percorso di rete assegnato alla directory, segue l’IP della scheda di rete del server, poi il nome della cartella di Windows.

Il parametro /user serve per evitare possibili blocchi nell’accesso ai file per mancanza di permessi, pertando dovrete inserire le credenziali di un admin del server.

Digitate o: e infine setup per avviare finalmente l’installazione.

Durante il countdown del primo riavvio potrete rimettere come 1st boot l’hard disk, altrimenti ripartirà Windows PE.

Linux

Come esempio utilizzerò la classica Ubuntu, che sarà già installata nel PC server e da questa partiamo 🙂

Per cominciare dovremo abilitare universe nei repository, ma consiglio di abilitarli tutti nel file sources.list:

sudo sed -i -e "s/# deb/deb/g" /etc/apt/sources.list

Poi aggiornate la lista:

sudo apt-get update

Scaricate questi pacchetti:

sudo apt-get install tftpd-hpa dhcp3-server openbsd-inetd

Passiamo alla configurazione DHCP.

Eseguite un qualsiasi editor di testo come root e aprite il file:

/etc/dhcp3/dhcpd.conf

Aggiungete questa stringa in fondo:

subnet 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 {
        range 192.168.0.100 192.168.0.200;
        filename "pxelinux.0";
}

Non chiudete l’editor perchè ci servirà nuovamente.

Ora bisogna riavviare il servizio per rendere effettive le modifiche:

sudo /etc/init.d/dhcp3-server restart

Con l’editor di testo portatevi su:

/etc/inetd.conf

Rimuovete il contenuto e incollate questo:

tftp    dgram   udp    wait    root    /usr/sbin/in.tftpd /usr/sbin/in.tftpd -s /var/lib/tftpboot

Editiamo anche:

/etc/default/tftpd-hpa

Con la stringa:

RUN_DEAMON=”yes”

Ok, riavviamo anche questo servizio:

sudo /etc/init.d/tftpd-hpa restart

Ora scarichiamo il pacchetto per l’installazione:

cd ~
lftp -c "http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/dists/saucy/main/installer-i386/current/images/; mirror netboot/"

Nell’esempio ho preso la versione 13.10 a 32 bit.

Installiamoli e il server è pronto:

sudo cp -a netboot/* /var/lib/tftpboot

Ora tocca al client.

Quì non dovrete fare niente se non impostare nel BIOS la rete come first boot (vedi sopra). Salvate e uscite.

Riavviando partirà l’installazione di Ubuntu.