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KX Light – Amithlon x86

amithlon (1)

KX Light è una distribuzione Linux basata su Debian (Knoppix per l’esattezza) con UAE preconfigurato che gira in modalità kernel; questo lo rende utilizzabile come un Amiga OS 3.x reale e permette di sfruttare a dovere anche vecchi muletti (gira molto bene anche con un Celeron 400 Mhz).

KX Light fa parte del pacchetto Amiga Forever Plus e superiori (no, non mi pagano per sponsorizzare :D) e presenta queste caratteristiche:

  • Avvio velocissimo e preconfigurato senza intervento da parte dell’utente
  • Ampia compatibilità hardware (praticamente tutto dal 1998 in poi)
  • Sicuro, perchè gli HDD esistenti saranno accessibili in sola lettura.
  • Dimensioni compatte (55 MB sul CD)
  • L’emulazione Amiga è perfetta, incluso Amiga custom chips, JIT, Picasso96, AHI sound, TCP/IP, DHCP, SCSI, Web browser
  • Non necessita di alcun sistema operativo “di appoggio”
  • Permette di riutilizzare e trasformare il vostro vecchio hardware in un vero e proprio Amithlon.
  • Gira anche su PC senza hard disk visto che può essere avviato come live cd
  • Può essere eseguito anche da USB

Installazione

Avviate da cd e al prompt digitate:

af-fbtxt 2

Dopo qualche attimo sarete nuovamente al prompt, digitate:

afinstall

e avvierete l’installazione, seguite le istruzioni a video per creare e formattare il disco e una volta terminata digitate:

init 5

per entrare nel Workbech 🙂

Ci vogliono giusto una manciata di minuti.

Ovviamente potete tenerlo in dual boot con XP ma anche confinato in una virtual machine (sigh!).

Se volete modificare il case del muletto (modding a go go :D) ecco un’idea per uno sticker personalizzato:

Buon divertimento.

 

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AmiKit e AmigaSYS – Amiga OS 3.9 all’ennesima potenza

Al giorno d’oggi Amiga OS è giunto alla versione 4 ma dell’architettura originale non c’è più traccia, difatti c’è stato il passaggio da Motorola 68000 a PowerPC.

Amiga OS 3.9 è, a mio avviso, l’ultimo vero OS Amiga, perlomeno quello più “puro” 🙂

É un sistema datato visto che questa release è uscita nel 2001, ma graficamente resta molto simile alla 3.1 del 1994, oltre alla carenza di tutta una serie di funzionalità che non gli permettono di essere ancora attuale.

Vi ho già parlato di Amiga Forever e WinUAE, il superbo emulatore di Amiga 68K, ma non in maniera più approfondita di AmiKit e AmiSYS: sono dei pacchetti che comprendono UAE preconfigurato (solo AmiKit) con una GUI estremamente accattivante e attuale con svariati software fra cui web browser, image viewer, PDF reader, IM e molto altro, in modo da renderlo al passo coi tempi. Vediamo.

AmiKit

Per definire AmiKit in una parola direi: spettacolare. 🙂

Permette difatti di poter trasformare il vostro PC in un Amiga OS 3.9 (supporta anche OS 3.5) in modo piuttosto semplice e automatizzato, servono soltanto:

1) Amiga OS 3.9 oppure 3.5, no 3.1 e precedenti

2) Kickstart 3.1

Nonostante l’età è materiale ancora coperto da copyright, quindi per procurarvelo vi rimando ad una semplice e veloce ricerca su Google oppure ad acquistarlo online.  😉

Una volta soddisfatti i requisiti vi troverete davanti un sistema Amiga vecchia maniera ma con un look rinnovato, queste le feature:

  • Collezione di software gratuita e legale dal design compatto e funzionale, per la gioia dei Windows users
  • Tre differenti desktop environments: Magellan, Scalos e il classico Workbench
  • Aggiornamenti automatici
  • True type fonts, icone DualPNG e temi a 24 bit
  • Installazione e disinstallazione completamente automatizzate
  • Svariati add-ons, giochi, programmi per esperti e molto altro…
  • Installazione automatizzata di tutte le patch uscite per OS3.9
  • Una marea di software di qualità, come Magellan II, AmigaAMP, AmIRC, APDF, etc.

Queste in breve le funzionalità principali, ovviamente c’è  molto di più (oltre 30.000 files!) ma per scoprirlo dovrete testarlo a dovere. 🙂

Come detto si appoggia a UAE ed è disponibile per:

Ovviamente non mancano gli addons.

Installazione

L’installazione, come accennato, è semplicissima, richiede solo un pò di tempo perchè i files da copiare sono molti.

Dopo qualche minuto (ho un netbook…:)) vi verrà richiesto di inserire il CD nel lettore, ovviamente nel mio caso ho utilizzato un drive virtuale.

Partirà l’importazione dei file, scegliete la risoluzione.

Dopodichè vi verrà proposta l’installazione di Magellan II come Workbench replacement, accettate.

Bene, l’installazione è completata, non resta che premere invio per avviare Amikit.

Vedrete un desktop dal look piuttosto moderno, completo nella dotazione software ed estremamente reattivo, in pratica un Amiga vecchia maniera ringiovanito e rinfrescato per essere ancora fruibile con piacere.

Il progetto anche se gratuito presenta comunque dei costi di sviluppo, e se di vostro gradimento vi invito a donare qualche € al programmatore e il suo team.

FAQForum della community

AmigaSYS

AmigaSYS è un ottimo abbinamento ad AmiKit, non mi piace parlare di alternativa visto che entrambi sono da avere assolutamente 🙂

I requisiti sono simili a quelli di AmiKit tranne per:

… e gli extras 😉

Vorrei soffermarmi in modo particolare sulle due versioni più interessanti: quella Windows e Linux live.

Copiate preventivamente la ROM del kickstart 3.1 nel path suggerito dalla configurazione.

Come accennavo poco sopra basterà copiare le directory  di AmigaSYS all’interno di quelle di WinUAE.

Tenete il vostro OS 3.9 montato nel drive virtuale o fisico che sia.

Avviando quest’ultimo nella sezione configurations vedrete anche quella di AmigaSYS 4, premete load per caricarla.

Date Start e AmigaSYS si aprirà davanti ai vostri occhi.

Passiamo alla versione live, basata su Linux Slax.

Requisiti:

  • Un PC che supporta il boot da USB. (N.B. Nel caso di muletti piuttosto datati il boot da USB potrebbe non essere supportato, in tal caso utilizzate PLOP Boot Manager)
  • CPU da 1 GHZ, 256 MB di RAM, Pen drive consigliata da minimo 1 GB di capacità.

L’installazione non è complicata.

  1. Formattate in FAT32 la vostra pen drive; se questa eccede i 32 GB formattatela con HP USB Disk Storage Format Tool
  2. Estraete il contenuto dell’archivio nella pen drive
  3. Vedrete due directory: slax e boot
  4. Copiate il vostro kickstart, il workbench e gli ADF su ./slax/changes/root/amigasys/
  5. Per rendere la pen drive avviabile eseguite lo script contenuto in ./boot/bootinst.bat

Tutto quì 🙂 avrete il vostro OS 3.9 moddato sempre con voi.

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Da floppy Amiga ad ADF e viceversa

Ogni buon Amighista conserva con cura tutto quello che concerne l’amato home computer, floppy compresi.

Infatti, se sono stati custoditi con cura, molto probabilmente sono ancora perfettamente leggibili; proprio per questo è importante creare delle immagini in formato ADF (acronimo di Amiga Disk File), e sfruttarle così con un emulatore come WinUAE.

Qualcuno obietterà che praticamente tutte le roms dei games Amiga sono facilmente reperibili in rete, quindi perchè impazzire?… è vero, però magari non è così semplice trovare la versione localizzata in italiano di un determinato gioco, oppure compilation particolari che vendevano in edicola (non tanto legali…) e non ultimi i vostri programmi creati con Amos ai tempi 🙂

Quindi un senso ce l’ha tutto questo “sbattimento” 😀

Da ADF a floppy

Se avete una marea di ADF e volete utilizzarle sul vostro Amiga l’operazione è un pò laboriosa ma fattibile.

Occorrente:

  • Un Amiga
  • Un cavo nullmodem (RS232)
  • Un adattatore Serial <-> USB (se il PC non ha la porta seriale)
  • ADF Sender Terminal
  • Transdisk (su Amiga)

In primis dobbiamo copiare Transdisk nella RAM del nostro Amiga; da quest’ultimo digitiamo:

type ser: to ram:transdisk

Ora l’Amiga è in attesa di ricevere il file: avviate ADF Sender Terminal, lasciate le impostazioni di default tranne ovviamente per la porta COM che sarà quella assegnata all’installazione del driver. Copiamo Transdisk dalla RAM al floppy del Workbench:

copy ram:transdisk to df0:c

Perfetto, ora eseguiamo Transdisk:

cd df0:c
transdisk -w ser: -d trackdisk 0

Ora l’Amiga è in attesa dei dati: inseriamo il floppy vuoto e tramite ADF Sender Terminal copiamo il gioco/programma che sarà scritto a sua volta nel dischetto dal nostro fido Amiga.

Riepilogando:

  1. Copiamo Transdisk dal PC alla RAM dell’Amiga
  2. Dalla RAM copiamo il programma nel floppy del Workbench
  3. Eseguiamo Transdisk
  4. Copiamo i file ADF dal PC all’Amiga, il quale provvederà a salvarlo su floppy

Metodo WinUAE

Un altro sistema consiste nel prendere un hard disk IDE da 2,5″, collegatelo al vostro PC e tramite WinUAE copiate al suo interno gli ADF (previa formattazione , chiaramente) che ci interessano.

Una volta riconnesso l’hard disk all’Amiga basterà inserire il floppy vuoto e utilizzare il succitato Transdisk col comando:

transdisk -w nomefile.adf

Da floppy ad ADF

Occorrente:

  • ADFRead (Da Windows 2000 in poi)
  • 2 floppy drive (A:\ e B:\) NON USB, collegati nel medesimo cavo; ne deriva che ci vuole un PC non recente (muletto rulez).
  • 1 floppy da 1,44 MB
  • 1 floppy Amiga col gioco da copiare (N.B. Solo giochi non protetti)
  • fdrawcmd.sys – un driver floppy per estenderne le funzionalità
  1. Inserite il floppy Amiga in A:\ e il floppy PC in B:\
  2. Avviate il prompt (Windows + R e digitate cmd)
  3. Andate nella directory dell’eseguibile e digitate: adfread.exe nomedelgioco.adf
  4. Partirà il processo di creazione dell’immagine che impieghera un paio di minuti.
  5. Il vostro ADF è pronto ed è utilizzabile con UAE o Fellow.

Catweasel MK4

Catweasel IV è una scheda PCI che permette di fare entrambe le cose: creare ADF partendo da floppy Amiga e creare floppy Amiga da ADF come sorgente.

Trasforma un qualsiasi floppy drive per PC in un piccolo “lettore delle meraviglie”, permette infatti di:

  • Leggere e scrivere floppy Amiga su un comune PC
  • Utilizzare la tastiera di un Amiga sul PC
  • Connettere e utilizzare un mouse o joystick (Albatros rulez!) Amiga al PC
  • Corredato di software e driver per Windows, Linux e AROS, oltre a manuale e cavetteria

Il prezzo non è ridottissimo, si parla di circa 60€, ma se volete rippare e creare floppy a go go è un ottimo strumento; se cercate bene nei mercatini dei forum potreste trovarne usate ad un prezzo decisamente minore.

PCMCIA CF Transfer Kits

Questo non è un vero e proprio metodo alternativo, quanto una divagazione sul tema, infatti questo è un lettore di schede CF/SD da connettere via PCMCIA (Amiga 600 e 1200) per leggere ADF direttamente sull’Amiga.

Tramite un apposito software verranno eseguiti tutti gli ADF presenti all’interno della memoria flash (formatta in FAT16), sostituendo di fatto un hard disk ma anche lo stesso floppy drive.

Cambia quindi il modo di utilizzo dell’Amiga stesso, guardate questo video:

Il prezzo di mercato non è elevato, con meno di 20€ avrete il lettore, una scheda da 4GB e software annesso.

Bene, per questo argomento ho finito 😉 se avete info e suggerimenti extra sono, come sempre, i benvenuti.

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Cloanto Amiga Forever – Dal 1985 ad oggi

Continua la serie di articoli dedicate all’ home computer  di casa Commodore. 🙂

Amiga Forever è un pacchetto software davvero completo che racchiude TUTTO quello che concerne Amiga e la sua storia.

Disponibile in 3 versioni con prezzi che vanno da 9,95€ della versione Value a 49,95€ della Premium, la più completa.

Nella tabella ci sono le feature e le differenze:

Comprende emulatori per Windows (WinUAE e WinFellow), Linux e Mac OS (E-UAE) già preconfigurati con svariate versioni di kickstart e Amiga OS, poi decine di giochi, demo, tracce audio con interviste, immagini e video che raccontano tutta la storia dell’home computer C= (solo Premium per i video).

La versione premium permette (in attesa che i DVD vi giungano a domicilio) di scaricare alcuni dei contenuti presenti in essi.

É possibile installarlo ed eseguire gli ADF (Amiga Disk Format) direttamente con un click, oppure utilizzare i software direttamente dal CD.

C’è anche l’ottimo Amiga Explorer che permette di trasferire ADF a floppy e viceversa tramite l’utilizzo di un cavo nullmodem.

Non manca KXLight, un sistema operativo completamente indipendente e installabile su disco fisso, basato su Linux Knoppix dove troverete un ambiente Amiga OS 3.x completamente personalizzabile (solo Plus e Premium).

L’interfaccia del programma è questa:

Come vedete la GUI è divisa in schede:

  • Games, dove troverete oltre un centinaio di giochi e, naturalmente, aggiungerne quanti ne vorrete.
  • Demoscene, dove sono presenti tutti i demo grafici e non.
  • Systems, dove troviamo tutti i vari Amiga, partendo dal primo 1000 arrivando al 4000, poi tutti i Workbench, svariate versioni di Amiga OS, AROS e gli addons AmiKit e AmiSYS per dare un’impronta molto più attuale ad Amiga OS 3.x.
  • In Gallery ci sono scansioni rarissime, documenti, interviste e quant’altro.
  • Video include documentari e interviste dalla presentazione dell’Amiga alla sua prematura morte, e non ultime, interviste al suo creatore Jay Miner. (Solo Premium, in DVD)

Tutto, come detto, è già preconfigurato e pronto all’uso, comodissimo specialmente per il neofita che non sa come muoversi fra kickstart, ADF e configurazioni particolari.

MorphOS e Mac Mini G4: Un matrimonio perfetto

Dopo avervi presentato Icaros, evoluzione moderna di Amiga OS 3.1 per x86, voglio parlare di MorphOS.

MorphOS è il diretto concorrente di Amiga OS 4, entrambi sistemi nati con in mente Amiga OS 3.x, ma ovviamente al passo con i tempi.

packultimate

Rispetto agli anni ’90 c’è stato un cambio totale di architettura passando dalla Motorola 68k alla PowerPC (non supporta x86), architettura oramai piuttosto di nicchia, abbandonata anche da Apple per passare alla più performante ed economica x86.

Purtroppo però, a causa di questa scelta, l’economicità tipica delle CPU x86 è andata ” per i fatti suoi” e ci si ritrova a spendere anche oltre 1.000 € per veri e propri avanzi di magazzino… non voglio fare pubblicità negativa a nessuno, ci mancherebbe, però nostalgico non è sinonimo di fesso (per dirla con parole carine :)) e molte macchine proposte valgono fra sì e no un decimo del loro prezzo finale… secondo me, purtroppo, ci “giocano” molto sopra e vedono gli appassionati di Amiga come polli da spennare. Opinione personalissima.

Oggi voglio proporvi una soluzione alternativa per installare MorphOS e, perchè no, risparmiare un bel pò di denaro; basta utilizzare un vecchio Mac Mini G4, i primi con CPU PowerPC.

Si può acquistare ad un prezzo di circa 100€ (mercatini, eBay, etc) e permetterà di divertirvi alla grande.

Premetto subito che MorphOS non è un sistema operativo gratuito, ma il suo prezzo non è eccessivo in assoluto, costa infatti 79€ (versione Mac Mini) contro i 150€ di Amiga OS 4.1, per fare un esempio.

In ogni caso potrete scaricare e installare la demo di MorphOS, in modo da testarlo prima e non comprare a  scatola chiusa; la demo è pienamente funzionale per 30 minuti, successivamente il sistema rallenterà costringendo ad un riavvio per riacquistare la verve perduta. Se deciderete di acquistarlo avviate l’applicazione regtool, inserite i dati e vi arriverà via mail il link per procedere all’acquisto via paypal.

Installiamolo

Nella sezione download potrete scaricare la versione completa, oltre che la versione upgrade, il SDK e parte dei sorgenti (è un OS misto proprietario/open source).

Una volta masterizzata la ISO possiamo passare alla semplice installazione:

  • Avviate il vostro Mac Mini tenendo premuto il tasto C e subito dopo inserite il CD di MorphOS
  • Così facendo partirà l’installer grafico con cui vi basterà seguire le istruzioni a video, nulla di più facile.
  • Se il CD non viene avviato ripetete l’operazione eseguendo un reboot

Dual boot con Mac OS X

Prima di agire fate un backup completo (ghost) della vostra partizione di sistema, così in caso di errori e/o problemi potrete ripristinare tutto senza problemi.

Per mantenere il dual boot con Mac OS dovete scaricare e masterizzare la ISO un partition manager come Parted Magic oppure usare Stellar Partion Manager se volete ridimensionare da Mac OS X.

Do per scontato che sappiate utilizzare un partition manager.

Dovrete ridimensionare (rimpicciolendo) la partizione dove risiede Mac OS (quanto spazio riservare a MorphOS spetta a voi deciderlo, in base all’importanza che gli date e allo spazio disponibile su disco) e dallo spazio non allocato che ne deriverà dovrete creare due partizioni:

  1. Una da 64 MB formattata in HFS con etichetta BOOT …
  2. … e un’altra da lasciare senza file system, dopo su questa formatteremo e installeremo dal CD di MorphOS

Date applica  per eseguire le tre operazioni (resize, creazione partizione 64 MB, creazione partizione X senza file system).

Ora reinserite il CD di MorphOS, premete C all’avvio e fate partire l’installazione.

Fate partire iWizard e scegliete l’installazione manuale; ora vi troverete nella GUI del partizionatore:

  1. Scegliete la partizione dove risiede OS X rinominatela DH0 e togliete la spunta a BOOT (A/UX)
  2. Passate ora a quella da 64 MB, chiamatela DH1 e assicuratevi che Boot (A/UX) e Mount (A/UX) non siano spuntati.
  3. Resta infine la partizione senza file system, dove ora andremo a installare MorphOS. Chiamatela DH2 e, all’opposto delle altre, sinceratevi che sia spuntato il flag su Boot (A/UX) e Mount (A/UX) e formattatela in SFS, premete su Save (no Next!)
  4. Andate nel desktop e cliccate sull’icona MorphOSBoot, poi Tools e avviate Mounter
  5. Selezionate ide.device unit 0 e DH1 (quella da 64 MB), in basso su Filesystem scegliete MAC HFS e date infine Mount.
  6. Se DH2 (ovvero la partizione dove installeremo MorphOS) non risulta montata sistematela ora
  7. Dal desktop andate stavolta nel menù Utilities, poi selezionate Format
  8. Lasciate DH1 (64 MB) con l’etichetta BOOT in HFS, e date a DH2 il nome che preferite, ad esempio Sistema
  9. Ora tutto dovrebbe essere correttamente formattato e montato
  10. Torniamo su iWizard e cliccate su Next, ora l’installer rileverà automaticamente la partizione con file system SFS (DH2), click su Install e attendete…

Ok, ora di default continuerà ad avviarsi Mac OS X, se invece desiderate avviare MorphOS vi basterà tenere premuto ALT durante l’accensione.

Il terzo “incomodo”… Linux

Dopo avervi parlato dell’installazione singola e in dual boot con Mac OS X, non potevo non proporvi anche Linux per PowerPC.

Per questa architettura ci sono svariate distribuzioni, più o meno specifiche come Yellow Dog oppure Crux, ma preferisco “buttarvi” su una distro estremamente diffusa e stracollaudata: Ubuntu.

Con Linux cambiano un pò di cose: durante il partizionamento iniziale con Parted Magic dovrete creare un’ulteriore partizione all’inizio del disco in HFS da 32 MB più (ovviamente) quella dove risiederà Ubuntu.

Per far coesistere in maniera decente questi tre sistemi assicuratevi di avere spazio sufficiente su disco.

Piccolo appunto: Se avete necessità di condividere i files fra MorphOS e Linux la scelta dovrà ricadere su EXT2 (l’unico supportato), obsoleto e senza journaling; se invece questa condivisione non vi interessa scegliete EXT4 senza indugi.

1) Avviate col CD di Ubuntu PPC inserito e tenete premuto ALT per forzarne il boot

2) Attendete il caricamento del sistema live e una volta nel desktop cliccate su Install per iniziare l’installazione

3) Scegliete l’installazione manuale

4) Montate la vostra partizione EXT2 o 4 come / e designate  adesso la partizione di swap e la Newworldboot partition

5) Seguite le istruzioni a video e riavviate quando richiesto

6) Ora premendo ALT partirà il menù di scelta

7) Per permettere un triple boot più pratico dovrete editare yaboot.conf ubicato in /etc

8) Aggiungete  le seguenti voci:

delay=5 (Dove 5 è un esempio, sono i secondi di attesa prima che il sistema predefinito parta automaticamente, ovviamente potete impostarlo a vostro piacimento).
enableofboot (Consente l'avvio del prompt openfirmware dal menù yaboot)
enablecdboot (Per consentire l'avvio dei CD dal menù di yaboot)
macos=/dev/hda# (Dove # è il numero della partizione che contiene MorphOS boot.img)
macosx=/dev/hda# (Dove # è il numero della partizione che contiene MacOSX)

Salvate e uscite.

9) Ora MorphOS è elencato come Mac OS, ma vedremo poi come editare il nome nel menù

10) Aprite il terminale e digitate sudo ybin --nonvram -v

11) Riavviate tenendo premuti Command + Option + O + F se avete una tastiera Apple, oppure il tasto Windows + Alt +O + F se utilizzate una tastiera classica, così facendo entrerete nel prompt di Openfirmware in modo da editare la voce Mac OS in MorphOS

12) Digitate printenv per vedere le variabili d’ambiente

13)  Digitate ora setenv boot-command boot hd*,//:tbxi dove * è la newworld boot partition

14) Riavviate MorphOS e montate (Tools – Mounter) la newworld boot partition (in caso non lo sia già)

15) Nella root della partizione cercate ed editate il file ofboot.b in questo modo:

cercate
: boot macos "Booting MacOS..."

e cambiatelo in:

: boot macos "Booting MorphOS..."

poi:

" m for MacOS,"

e cambiatelo in:

" m for MorphOS,"

Salvate e uscite.

16) Avviate la CLI (linea di comando) e digitate

hfssetmacboot <drive>:ofboot.b

dove <drive> è la solita newworld boot partition.

Ok, ora tutti e tre i sistemi saranno disponibili nel menù di avvio.

Conclusioni

Come avete visto con circa 150€ potreste avere un Mac Mini G4 con questi tre sistemi, ottimo muletto per svago, P2P e quant’altro 🙂

C’è solo una cosa che stona… la mela morsicata sul Mac Mini 😀

se volete dare un tocco personale al PC potete mettere uno sticker personalizzato, come la farfalla di MorhpOS.

Divertitevi :)!