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Bios Recovery: vediamo cosa fare quando qualcosa va storto

bios recovery

 

La causa principale della corruzione del BIOS è l’aggiornamento, ma questo è conveniente solo quando si devono risolvere bug o aggiungere supporto a nuove CPU e/o funzionalità. Per il resto se il PC vi soddisfa meditate bene prima di aggiornare.

In ogni caso è estremamente importante prestare la massima attenzione a:

        • Scegliere il BIOS corretto per la vostra scheda madre, pertanto prelevatelo SOLO dal sito del produttore. Se avete dubbi sul modello esatto della vostra scheda utilizzate software di diagnostica come PC Wizard o similari.
        • Durante il flash è importante tenere collegata anche la batteria se si tratta di un laptop e di utilizzare un UPS se è un PC desktop. Così facendo anche in caso di tensione ballerina o temporali non correrete rischi ne per BIOS, ne per gli altri componenti.
        • Fare l’aggiornamento tramite l’utility integrata nel BIOS oppure (se è un PC datato) tramite DOS via floppy. Evitate il flash da Windows perchè se questo sarà instabile per un qualsivoglia motivo (malware, etc) rischiate di salutare la vostra motherboard.
        • E’ importante tenere un backup del BIOS originale e in questo viene in aiuto Universal BIOS Backup Toolkit che vi permetterà di salvarlo facilmente dove vogliamo.

 

Bene, dopo questa breve ma doverosa premessa possiamo vedere come recuperare un BIOS dopo un “bad flash”.

A meno di non possedere una scheda Gigabyte con DualBios (più avanti spiegherò come rendere qualsiasi scheda madre dual BIOS) che evita il problema a piè pari:

dual_bios

Bisogna quindi intervenire in modi diversi a seconda del BIOS e dell’età del sistema.

Se il blocco è dovuto ad un overclock troppo spinto a volte basta spostare il jumper del clear CMOS per reimpostare i parametri di default. Nel caso non troviate il jumper in questione basterà togliere la batteria tampone e aspettare 20/30 minuti oppure (se non volete aspettare) con un piccolo cacciavite ponticellare i due poli (+ e -) per qualche secondo.

Spesso è necessario rinominare il BIOS in un determinato modo perchè questo venga auto rilevato, pertanto avrete bisogno di Andy P’s Award-AMI SLIC Tool per vedere come.

I metodi sotto esposti sono validi anche per i bios UEFI.

Award BIOS

Per i vecchi BIOS Award bisogna creare un floppy avviabile tramite un altro PC.

Procuratevi:

Scrivete l’immagine .img sul floppy:

      • Da Windows potete utilizzare Winimage
      • Mentre da Linux utilizzate il comando dd if=nome_file.img of=/dev/fd0

Ora esplorate il contenuto del floppy e cancellate il file config.sys. Assicuratevi di visualizzare i file nascosti e di sistema.

Aprite il file autoexec con un editor di testo, rimuovete tutte le eventuali stringhe presenti e aggiungete:

@ECHO OFF
@AWDFLASH_numero_versione nome_bios_file.BIN /cc /py /sn /r

Quando salvate cambiate l’estensione in BAT e uscite.

Restano da copiare nella root del floppy il BIOS e l’utility per flashare (awdflash).

Ora avviate il PC col floppy inserito e dovrebbe partire il flash del nuovo BIOS.

Phoenix BIOS

Necessari:

      • Wincrisis
      • BIOS corretto per la scheda
      • Una pen drive formattata in FAT32

Avviate Wincris.exe, alla voce driver selezionate la vostra pen drive come destinazione e date start. Seguite le istruzioni a video dopodichè, quando richiesto, rimuovete e reinserite la pen drive; continuate cliccando Yes quando richiederà di formattare un altro drive e ricliccate su Start. Quando completato chiudete il programma e rimuovete la chiavetta.

Non è ancora finita: riconnettete la pen drive e copiate minidos.sys, phlash16.exe e bios.wph nella sua radice.

Se si tratta di un laptop rimuovete la batteria e scollegate il cavo di alimentazione (solo quest’ultimo se  si tratta di un PC desktop) e inserite la pen drive: premete Fn+B oppure Win+B (a seconda se laptop o desktop) e tenendoli premuti ricollegate l’alimentazione e accendete il PC.

Il sistema dovrebbe avviarsi con i LED spenti e le ventole al massimo: se questo non accade scollegate l’alimentazione e ritentate con l’altra combinazione di tasti.

Una volta che vedrete avviarsi la lettura della pen drive (o floppy che sia) potrete rilasciare i tasti. Bene, avete appena forzato il flashing del nuovo BIOS.

Aspettate un paio di minuti fino alla fine dell’operazione (il led smetterà di blinkare).

A questo punto se il sistema non si è riavviato da solo dovrete forzarlo voi scollegando l’alimentazione.

Incrociate le dita: se tutto è andato a buon fine il PC tornerà a funzionare.

Amibios

Con i BIOS American Megatrends le cose sono semplicissime: basterà che vi procuriate il BIOS corretto e una pen drive.

Rinominate il file del BIOS in amiboot.rom e copiatelo nella root della chiavetta o di un floppy. Riavviate tenendo premuto il tasto Home, seguite le istruzioni a video e quando finito rimuovete la pen drive e riavviate.

Insyde BIOS

Come sempre procuratevi il BIOS corretto della scheda, rinominatelo con un nome generico come bios.rom e copiatelo nella root della pen drive; nel caso non funzioni dovrete risalire al nome esatto aiutandovi con Andy P’s SLIC Tool.

Scollegate l’alimentazione e, se si tratta di un portatile, anche la batteria.

Solitamente non c’è una porta USB specifica per questa operazione, ma nel caso l’operazione risulti bloccata senza apparente motivo alternatele tutte.

Ora è meglio fare questo passaggio facendovi aiutare da qualcuno: tenete premuto, senza lasciare, il tasto Windows + B poi collegate l’alimentazione, avviate il PC e appena i led cominciano a blinkare rilasciate i tasti.

Dopo qualche secondo dovrebbe cominciare a leggere la pen drive alla ricerca del BIOS, se avrete uno speaker interno lo sentirete bippare. Se il PC si riavvia con un nulla di fatto probabilmente non ha rilevato il BIOS pertanto prestate attenzione ad averlo rinominato correttamente.

Se invece il BIOS verrà rilevato partirà il caricamento e il successivo flashing.

Ad operazione conclusa il PC si spegnerà e tutto dovrebbe essere risolto.

Se così non risolvete nulla bisognerà agire fisicamente sul BIOS.

Tipologie di chip

I chip (o meglio package) sono principalmente di due tipologie: PLCC e DIP.

PLCC, ovvero Plastic Leaded Chip Carrier, può avere un numero di piedini variabile da 20 a 84 ed essere saldato sulla scheda o, meglio, incastrato in un socket.

Sotto un esempio di PLCC 84 pin.

plcc84pin

Quì invece un PLCC 68 pin nel suo socket.

plcc 68 socket

Nel primo caso va dissaldato come spiegato poco più sotto, mentre nel secondo è possibile utilizzare un apposito estrattore senza appoggiarsi a mezzi di fortuna.

Infine i DIP, acronimo di Dual In-line Package.

Variano da 4 a 64 pin, disposti su due file speculari.

dip32

Nell’immagine un DIP da 32 pin.

Anche quì consiglio di utilizzare un apposito estrattore.

I codici identificativi hanno un particolare significato, prendendo ad esempio la CPU Intel PLCC 68 pin dell’immagine sopra:

Harris – Produttore

CS80 – Serie modello

C286 – Classe CPU

16 – Indica la frequenza

Hot Swap

Se con i metodi su esposti non siete riusciti a resuscitare la scheda bisogna tentare col vecchio metodo: uno swap a caldo.

Bisogna cercare possibilmente una scheda uguale alla vostra anche se qualcuno c’è riuscito anche con schede differenti, l’importante è avere chip uguali. Dopo spiego come fare.

Se si tratta di un PC desktop consiglio di mettere il case aperto in una posizione comoda (ad es. sul tavolo in orizzontale) in modo da lavorare in maniera precisa.

Fate preventivamente un paio di estrazioni e reinserimenti in modo da rendere l’operazione più agevole e morbida.

Consiglio di procurarvi un estrattore per chip in modo da non correre il rischio di fare danni o al limite utilizzate delle pinzette (con cautela).
Ho visto alcuni andare alla “Garibaldina” con un cacciavite ma lo sconsiglio.

Tenete il chip defunto a portata di mano.

Ok, ora dovrete preparare il solito floppy o pen drive per aggiornare il BIOS in modalità DOS che dovrà essere eseguito sul PC con la scheda funzionante (Mr.Ovvietà :)) ma quando sarete nel DOS estrarrete il chip funzionante per sostituirlo con quello andato. Tutto a PC acceso.

Se la scheda è uguale basterà far partire il flashing mentre se si tratta di schede diverse bisogna forzare l’operazione:

awdflash nome_bios.bin /f /cc

Se siete stati fortunati avrete nuovamente la scheda funzionante.

Ma se il chip è saldato?

… Son dolori 🙂

Scherzo naturalmente, esistono soluzioni al problema.

Con una hot air rework station dovrete dissaldare il BIOS soffiando aria bollente:

Questo approccio non è esente da rischi, bisogna fare movimenti circolari (per evitare di surriscaldare troppo un solo punto) e tirare molto delicatamente il chip aiutandovi con delle pinzette.

Avrete bisogno di un chip vergine (volendo potete riutilizzare il vecchio) dello stesso tipo; dovrete rimuovere l’etichetta per vedere sotto il produttore e il modello, dopodichè basterà cercarlo su eBay o simili.

Il chip andrà poi programmato tramite un programmatore esterno come il Willem, (un ottimo prodotto, economico e modulare, pertanto utilizzabile in molti altri campi di applicazione) e risaldato sulla scheda madre prestando attenzione al posizionamento corretto dei piedini.

Un altro metodo è di dotarvi di un Top Hat della ECS, anche se difficile da reperire.

Senza bisogno di staccare nulla dovrà essere messo SOPRA il chip esistente; quello saldato verrà disattivato e bypassato dal top hat, dopodichè rimuovetelo e flashate quello saldato.

top hat

Volendo potete costruirvene uno artigianalmente utilizzando due socket uguali sovrapposti che andranno saldati fra loro in corrispondenza dei pin 1:1, oppure collegando il pin RST del socket inferiore al pin OE del socket nuovo.

Controllate i datasheet del chip per avere tutte le info necessarie.

Continuando a cercare soluzioni alternative è possibile dissaldare il package originale (come spiegato sopra) dalla motherboard e saldare al suo posto un socket, così da convertirlo ad estraibile.


La soluzione pronta…

Ci sono eShop che vendono chip già pronti e programmati (ovviamente se sono estraibili), basta indicare il produttore e relativo modello per trovare il chip corretto già flashato con l’ultimo firmware; basterà infine estrarre il DIP o il PLCC con l’apposito strumento e sostituirlo col nuovo. Les joux sont faits.

Dual BIOS Hack

Ad inizio articolo ho citato il dualBIOS di Gigabyte ma con un BIOS savior potrete rendere la vostra scheda madre a doppio chip, in modo da scegliere all’avvio quale BIOS utilizzare.

bios savior

Praticamente è come un top hat (invertito: sul fondo si innesta nel socket mentre il top hat si appoggia sul chip) ma con in più uno switch per selezionare il BIOS desiderato. Funziona su PLCC 32 su socket.

Potrete quindi dotarvi di chip vergini (vedi tipi di chip) nei quali potrete flashare versioni differenti o addirittura testare BIOS open come Coreboot senza correre rischi.

É un prodotto datato ma ancora rintracciabile in rete.

Conclusioni

Questi sono alcuni dei metodi più blasonati per far rinascere la vostra scheda madre; prima di gettare la spugna e buttare tutto alle ortiche vale la pena tentare.

Buon recupero ;).

Metodi per velocizzare il boot

chrono[1]

Nonostante il passare del tempo noto che una domanda comune (nell’utente novizio) continua ad essere “Come velocizzo l’avvio? E’ molto lento”.

Vediamo come ovviare.

La guida è terra terra per uno smanettone, ma stavolta non mi rivolgo a loro.

Do per scontato che il PC sia libero da malware che possono rallentare tutto il sistema, avvio compreso.

Nei sistemi Windows il metodo più rapido è premere il tasto Windows + R, digitare msconfig e disattivare tutti i programmi e servizi non necessari al boot; ciò non toglie che potranno essere avviati in un secondo tempo manualmente.

Prestate attenzione a spuntare “Nascondi tutti i servizi Microsoft“, mentre nella scheda Avvio potrete togliere tutto tranne eventuali software di sicurezza.

Riavviate e controllate il risultato: se non siete ancora soddisfatti proseguite nella lettura.

Una funzionalità presente oggigiorno in ogni sistema operativo ma ancora poco conosciuta ai più è l’ibernazione. Salva la sessione in un file su disco spegnendo di fatto il PC (suspend to disk), non come la sospensione che lo lascia di fatto in tensione (suspend to ram).

La voce è presente nel menù di spegnimento di ogni Windows a partire da Windows XP in poi. Ovviamente c’è anche nei sistemi Unix like.

L’avvio sarà molto più rapido e vi troverete con tutti i software già aperti come lasciati al momento dello spegnimento.

Molto comodo.

Le soluzioni viste finora non utilizzano software esterno e permettono di migliorare rapidamente la situazione.

Se invece volete investire qualche decina di euro la soluzione migliore è acquistare un SSD ovvero un disco a stato solido.

Senza utilizzare l’ibernazione (che con un SSD non ha senso) avrete avvii a tempo di record (più che dimezzati), ma non solo, anche la reattività di tutto il sistema sarà nettamente migliorata.

Così facendo anche PC poco potenti potranno essere ancora fruibili nel tempo senza costosi interventi.

Provare per credere.

LG LE8800 – Youtube non funziona più: soluzione

le8800-r75-on_t

Velocissimo tip per risolvere un fastidiosissimo problema con le TV LG LE8800 (e forse anche altre serie).

Come avrete sicuramente notato LG ha smesso di rilasciare firmware aggiornati per questa serie da ormai molto tempo, e, ultimamente, Youtube non funziona più: appena si avvia l’apposita app nel Netcast restituisce l’errore “impossibile elaborare richiesta“.

La soluzione è semplice: basta portarsi velocemente con le frecce verso la scheda di ricerca e premere OK. L’applicazione non andrà in crash e potrete cercare i video che preferite.

Wii – Eseguire i backup tramite softmod

Piccolo disclaimer: non sono un modder professionista, quelle che vi espongo sono frutto della mia personale esperienza in questo tema. Non ho mai avuto problemi (vedi brick) ma non mi assumo comunque alcuna responsabilità in caso di problemi e danni di ogni genere.

Non sono stato proprio fortunatissimo.

Quando cercavo Lego Indiana Jones per effettuare la softmod alla mia Wii (nera firmware 4.3E) non avrei certo immaginato che di lì a poco qualcuno avrebbe trovato il metodo per farne a meno… poco male, in fondo con 20€ (alla faccia di chi speculava) ho fatto un bel regalo. 🙂

Vediamo ora come modificare la console col metodo letterbomb.

Una lettera dal Paradiso

Occorrente:

  • Una SD da 2 GB max (no SDHC) formattata in FAT32
  • Una Wii con firmware 4.3 (se inferiore aggiornate via internet o con un gioco originale recente)
  • ModMii
  • WAD Manager 1.8
  • Hard disk USB o pen drive formattato in NTFS
  • USB Loader GX (il mio preferito)
  • Priiloader (facoltativo)

Per cominciare avviate la Wii e andate su:

  1. Opzioni Wii
  2. Impostazioni console Wii
  3. Internet
  4. Informazioni console Wii e annotatevi il MAC address (l’indirizzo fisico) della scheda wireless.

Ora da PC inserite la scheda SD e andate su questo sito.

Scegliete la versione (4.3E se la console è europea) e inserite il MAC appena annotato più il captcha (sotto) infine premete un tasto qualsiasi in basso (cavo rosso o blu non ha importanza).

Partirà il download di un archivio che andrà poi estratto nella radice della SD (boot.elf più la cartella private).

Passate la SD dal PC alla Wii e avviatela.

Andate nella bacheca e in data odierna o al massimo il giorno prima vedrete la famosa “letterina esplosiva”, apritela e partirà HackMii installer.

Ci sarà una schermata di avvertimento della durata di circa un minuto poi vi verrà chiesto di premere 1 per continuare: fatelo.

Buttate l’occhio nella riga dove dice BootMii: se sarà verde avrete il piacere di installare BootMii come boot2 e avrete praticamente la certezza di non subire brick (pertanto Priiloader non vi servirà), se invece è viola (come la mia) poco male, basta un pò di attenzione.

Premete su Continue.

Ora potrete installare il fatidico Homebrew Channel e successivamente HackMii, basterà selezionare per entrambi l’apposita voce e premere A.

Riavviate la console e vedrete l’HBC far capolino fra i vostri canali.

Custom IOS e USB Loader

Ora per una buona compatibilità ci vogliono i custom IOS e uno o più USB loader per avviare i giochi via USB.

Dal PC scaricate ed eseguite ModMii: dopo il classico disclaimer premete 4 per andare nella pagina dedicata ai cIOS, digitate rec per selezionare automaticamente i cIOS raccomandati e infine digitate D per iniziare il download dei cIOS in formato WAD.

Copiate gli IOS nella root della SD e create una cartella nominata apps dove estrarremo WAD Manager 1.8, scaricato in precedenza.

Bene, ora reinseriamo la nostra fidata SD nella console e avviamo “Homebrew Channel” dove potremo successivamente eseguire “WAD Manager 1.8”. Il vantaggio di questa particolare versione è quella di non appoggiarsi ad alcun IOS, visto che ha accesso diretto all’hardware della console (AHBPROT).

L’installazione dei pacchetti è semplice: basterà premere A due volte per accedere al contenuto della SD e nella sua root troverete i vari IOS.

Ora tocca all’USB loader.

Fate il download di USB Loader GX da quì, prendete le versioni WAD (archivi) sia del loader che del forwarder (un collegamento al canale); attualmente sono:

  1. USBLoaderGX_v3.0_IOS249.wad
  2. USB Loader GX-UNEO_Forwarder_5_1_AHBPROT.wad

Il forwarder non è altro che un collegamento ai file di USB Loader GX quando questi ultimi non risiedono fisicamente nella NAND (la memoria interna) della Wii ma su supporti esterni come una SD o un hard disk. Infatti ho copiato su quest’ultimo la directory apps con all’interno USBLoaderGX.

Copiate anch’essi nella SD (assieme al succitato WAD Manager), inseritela nella Wii e avviate nuovamente Homebrew Channel e installateli nel solito modo.

Backup NAND e Priiloader

Passaggio facoltativo ma consigliato: meglio fare un backup della NAND (da utilizzare in caso di problemi) e installare Priiloader, quest’ultimo per ridurre il rischio di brick (blocco) della console.

Partiamo dal backup. Dalla home avviate Homebrew Channel e successivamente BootMii.

Vedrete 4 icone principali e noterete che col Wii remote non potrete muovervi nel menù, difatti dovrete utilizzare due tasti sulla console:

Power – per spostarvi fra le icone

Reset – per confermare

Portatevi fino all’ultima icona sulla destra, quella con gli ingranaggi; entrate nel sub menù con reset.

Ci siamo quasi: ora con una SD inserita (almeno con 512 MB liberi) nella console potremo copiare il contenuto della NAND, scegliete la prima icona a sinistra (freccia verde) e attendete il completamento dell’operazione.

Bisogna sperare di non averne mai bisogno perchè ripristinare non è così facile come fare il backup. Ci possono essere delle complicazioni, ad esempio la mancanza della retrocompatibilità delle ultime Wii (di conseguenza non si può collegare il gamepad Gamecube necessario), BootMii installato come IOS piuttosto che su boot2 e nelle Wii nere l’impossibilità ad utilizzare un CD di ripristino.

Passiamo al Priiloader.

Ricordo che è un loader che può partire prima del system menù e permette di proteggervi da brick parziali (banner brick), NON da brick totali; inoltre non serve per chi può installare BootMii come boot2 (Wii più datate).

Scaricate ed estraete questo archivio nella root della vostra SD ed inseritela nella Wii. Avviate Homebrew Channel ed eseguite Priiloader: dopo il disclaimer premete semplicemente il tasto per installare il loader.

Per eseguirlo basta tenere premuto il tasto reset all’avvio.


 Gestione dei giochi

I giochi potranno risiedere in un hard disk esterno formattato in NTFS (supporta anche altri file system ma consiglio questo) connesso alla porta posteriore destra (guardandolo di fronte):

ma come caricarli e gestirli?

Scaricate Wii Backup Manager e avviatelo.

Connettete l’hard disk al PC e create una directory nella root del disco: chiamatela wbfs. Quì metterete tutti i giochi.

Ora molto probabilmente avrete fra le mani le immagini del disco in formato ISO, pertanto andranno convertite e copiate nell’hard drive.

Andate nella scheda Files

Click su Aggiungi – Files.. e portatevi nel percorso della ISO

Ora andate su Unità 1 e dal menù a tendina scegliete la lettera dell’hard disk da connettere alla Wii.

Tornate su Files, mettete la spunta ai giochi che volete copiare nel disco rigido, click su Trasferisci – File WBFS.. e scegliete come destinazione la directory WBFS creata poco prima.

Voilà! Ora basterà avviare USB Loader GX per avviare i vostri giochi.

 

X360key – Montaggio e settaggi

x360key

X360Key è un chip fantastico che permette di giocare con delle ISO direttamente da un disco esterno via USB, vediamo come montarlo in una Xbox 360 Slim con lettore Lite-on 16D4S.

Non sono espertissimo in questo settore, mi cimento solo all’occorrenza (ho fatto solo molte softmod a delle Wii), ma visto che ho portato a termine con successo il progetto voglio condividerlo con voi.

Requisiti:

  • X360key – Potete acquistarlo su Chipspain (73€ s.s. incluse)
  • Flash Jungler – Per l’estrazione del firmware del lettore
  • Un adattatore “SATA/IDE to USB” – In questo modo anche i chipset incompatibili rileveranno il drive
  • Un cavo SATA adeguatamente lungo

All’inizio ho citato il lettore perchè è quello che monta la mia Xbox, su altri ci vogliono modifiche più complicate (taglio piste, etc), esempio il Lite-on 16D5S, ma non posso parlare per esperienza diretta. 🙂

Se si vuole sapere, con una buona probabilità, quale lettore monta la vostra 360 senza aprirla andate su questo database e inserite la “MFR date” visibile sul retro della console.

Fortunatamente il mio era uno dei lettori che non creano grattacapi.

Non avevo ancora aperto una slim (prima avevo una 360 fat, defunta con i 3 RROD :() ma su Youtube ho trovato svariati tutorial (italiani e non) per smontarla senza rompere linguette e danneggiarla. Guardarne 2 o 3 vi aiuterà tantissimo.

IMPORTANTE: tenete collegato alla console il cavo audio/video per evitare che dopo qualche minuto si spenga.

Collegate l’adattatore SATA to USB al PC, una volta rilevato (non servono driver) connetteteci il lettore della 360 (l’alimentazione la daremo dalla console) utilizzando il cavo SATA più lungo; il led dell’adattatore lampeggerá qualche secondo.

Ora bisogna fare un “hot swap” ovvero staccare il cavo SATA dall’adattatore e inserirlo (a PC avviato) in una porta SATA della scheda madre.

Il sistema potrà sembrare in freeze qualche istante, ma non preoccupatevi.

Avviamo Jungle Flasher e recatevi nella scheda DVDkey 32, su I/O port cercate il lettore della 360 (Lite-on 16D4S nel mio caso).

Premete SlimKey e rispondete NO alla prima domanda, e SI alla seconda; il lettore andrà in modalità Vendor mode e chiederà il percorso dove salvare i 5 files, ma di questi a noi serve solamente dummy.bin che andrà copiato nella microSD da 128 MB allegata.

N.B. Nelle proprietà del computer la capacità visualizzata (ma non reale) della microSD sarà di soli 0.98 MB; chiaramente è un dato fittizio visto che ha dei file nascosti al suo interno. NON FORMATTATELA.

Una volta copiato il file potete inserirla nell’apposito slot su X360key.

A questo punto potete connettere X360key alla console in questo modo:

Scheda madre -> X360Key ->Lettore ottico

In poche parole si mette in mezzo e riesce ad ingannare la console fingendo di essere il suo lettore fisico.

Nel bundle doveva (doveva…) esserci anche una carta stampata presagomata da mettere intorno al chip in modo da proteggerla dal possibile (e dannoso) contatto con altre parti della console, nel mio caso ho utilizzato un foglio di carta sagomato da me.

L’immagine mostra chiaramente i punti salienti della scheda:

  • Lo slot microSD
  • Le 2 porte SATA (una dalla scheda madre al chip, l’altro dal chip al lettore fisico)
  • Lo stesso dicasi per i due connettori dell’alimentazione
  • In basso a destra c’è il connettore per il remote (optional) ma nel mio caso ho collegato il flat (il cavetto bianco/blu) dalla Xkey360 al thumb USB esterno. Prestate attenzione al verso corretto di inserimento, osservate l’immagine:

Il flat dovrete farlo passare dalle fessure presenti nei pressi delle porte USB posteriori, stando attenti a non danneggiarlo.

I punti che ci interessano partono dal minuto 6:42 fino a 9:38.

Ora scaricheremo l’ultimo firmware disponibile ed estrarremo i file nella radice di una pen drive o HDD che andrà inserita sul retro del thumb USB.

Volendo potrete cambiare (con un editor di testo) i valori nel file xkey.cfg per abilitare/disabilitare funzionalità; è interessante la voce per evitare di spegnere gli hard disk esterni preassemblati visto che hanno funzionalità di risparmio energetico che per il nostro utilizzo vanno tutt’altro che bene, in poche parole se il disco si ferma durante il gioco avrete un errore di lettura. Tenetene conto se avete uno di questi dischi.

Avviate la console, l’aggiornamento partirà automaticamente, l’importante è (se non avete il remote con display) far finire completamente la procedura; per fare ciò tenete d’occhio il led dell’attività del disco, se lampeggia segno che sta leggendo pertanto aspettate, comunque la procedura dura all’incirca 1 minuto, se non avete led di stato aspettate ad oltranza (5 minuti ad es.) e sarete certi che tutto è filato liscio.

Togliete la pen drive e se dovete riutilizzarla per metterci i giochi cancellate i 3 file del firmware per evitare che riparta nuovamente l’update.

I giochi in formato ISO andranno messi dentro una cartella nominata games (nella root del disco/pen drive).

La console potrà funzionare in due modalità: col suo lettore fisico e con quello virtuale (l’X360key); se avvieremo la console premendo il tasto eject partirà col lettore fisico abilitato, se invece premiamo il tasto power oppure quello sul joypad partirà con quello virtuale: facciamolo.

Apparentemente nella dashboard sembrerà tutto come prima ;), ma se premiamo per aprire (virtualmente) il carrellino e subito dopo Y per richiuderlo vedrete che apparirà la scritta “Disco multimediale misto“, ora dovete spostarvi sul “Visualizzatore di immagini” e vedrete la fatidica directory games con all’interno le subdirectories contenenti i giochi; per montare il gioco basterà entrare solamente nella directory dello stesso (nel video sotto si capisce bene), poi tornando nella home aprite e richiudete nuovamente il lettore (sempre virtualmente!) e apparirà “Gioca”… se tutto è stato fatto correttamente il gioco partirà alla grande.

Questo video oltre a mostrarvi come avviare i giochi vi spiega anche come comportarvi in caso di giochi multi disco.

Ora potrete chiudere la console, mi raccomando di posizionare nel miglior modo possibile la X360Key per non danneggiarla visto che lo spazio a disposizione è piuttosto esiguo.

Un disco da 2 TB (limite massimo di dimensione) potrà contenere oltre 200 giochi (per chi ha molti backup)… avete di cui divertirvi. 😉