Scegliere un UPS

I gruppi di continuità o UPS (Uninterruptible Power Supply) sono una componente molto importante per chi vuole preservare  da possibili danni componenti e periferiche.

Basta infatti un temporale o un semplice sbalzo di tensione per rischiare di “bruciare” e dire addio a pezzi costosi, per questo un UPS, a fronte di una spesa non troppo elevata, può salvare migliaia di euro di hardware; conosco persone che ne hanno acquistato uno solo DOPO il disastro 🙂 ma come dice il detto “prevenire è meglio che curare“.

Inoltre in caso di interruzione della corrente permettono di spegnere in tutta tranquillità il computer e, se supportato, può farlo automaticamente inviando il comando di shutdown dopo un periodo prefissato; è molto comodo quando non possiamo essere fisicamente davanti al PC.

Tipologie

Le tipologie sono principalmente due: inline e offline. Attualmente ci sono anche i line interactive che uniscono principalmente i vantaggi dei primi due, ed è su questa tipologia che vorrei indirizzarvi, specialmente per uso casalingo e piccolo ufficio, rimanendo su un costo ancora piuttosto abbordabile.

In questa fascia potrete giostrarvi fra sinusoidale  approssimata e pura; chiaramente quest’ultima è la migliore, ma porta il prezzo a lievitare notevolmente.

Caratteristiche

Come accennavo prima, una funzionalità interessante per un UPS è lo spegnimento non presidiato, così se arriva un black out in nostra assenza non porterà ad arresti anomali o peggio.

I modelli di un certo livello hanno anche un comodo display LCD dove vengono visualizzate informazioni su livello di carica, autonomia e potenza assorbita.

Si possono proteggere anche monitor, router, stampanti, linee telefoniche (RJ11) ed ethernet (RJ45) e quant’altro riesce a stare nelle prese del gruppo di continuità, l’importante è non sbagliare nello scegliere la potenza adatta.

Dimensionare un UPS

Poca potenza porterà ad un’autonomia brevissima, mentre troppa farà lievitare notevolmente il prezzo (anche se non è proprio un neo), l’ideale è trovare quindi il compromesso perfetto per le nostre esigenze e… tasche 🙂

Bisogna sommare il fabbisogno energetico dell’hardware alimentato, esempio:

PC 200W + monitor 40W = 240W che convertiti in VA (Volt Ampere) sono 342 (240/0.7).

Nel caso i consumi riportati siano in ampere piuttosto che watt, per calcolare i VA bisognerà moltiplicare ampere per la tensione nominale:

1A x 230V = 230 VA

A questo c’è anche il tempo massimo che desideriamo alimentare i componenti, più autonomia, più potenza; ma per come la vedo basta il minimo sindacale, un’autonomia nell’ordine di un paio di minuti è sufficiente per salvare e chiudere correttamente la sessione di lavoro, tuttalpiù (se ne è dotato) c’è lo spegnimento non presidiato.

Quale marca?

Beh, la scelta se si vuole la qualità assoluta ha un solo nome: APC.

A fronte di una spesa intorno ai 200€ per un gruppo con le caratteristiche sopra elencate, porterete a casa un prodotto affidabile e che non vi darà grattacapi; l’unico appunto che posso fare (ma vale anche per altri prodotti analoghi) è la rumosità a 1 metro: 45db. Non pochi in assoluto.

Altrimenti se si vuole risparmiare c’è Atlantis Land, casa che negli ultimi anni ha sfornato prodotti di qualità sempre maggiore. Restando sempre nelle caratteristiche simili ad APC il prezzo quasi si dimezza. Siamo infatti nell’ordine di 100-120€ per un prodotto valido e onesto.

Conclusioni

Spendere meno secondo me ha poco senso, visto che è un acquisto atto a proteggere componenti ben più costosi e che vi durerà almeno da 3 a 5 anni (vita media delle batterie)… fate vobis 🙂

Buona scelta 😉

 

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Pubblicato il 18 settembre 2013, in Hardware e tecnologie, Sicurezza con tag , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.

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