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Metodologie per recuperare i dati in caso di hard disk danneggiati

I nostri dati sono essenziali. Non mi riferisco ovviamente a l’ultimo film uscito che immancabilmente fa capolino nel disco rigido, ma a quelli personali che più ci appartengono, come i video delle nostre vacanze oppure le foto dei nostri momenti più importanti. Cose uniche da conservare con cura, perchè basta poco per perdere tutto irrimediabilmente.

Ma questo vale anche per chi con dati importanti ci lavora, però mentre chi ha un’attività tiene sempre almeno un backup di sicurezza (non tutti però!), l’utente domestico ha il vizio di dare per scontato che i dati resteranno nel disco rigido per sempre.. in QUEL disco rigido 🙂 ma la sfiga è sempre dietro l’angolo, quindi non mi stancherò mai di ripetere di tenere sempre copie extra dei dati.

Ora voglio mostrarvi gli scenari tipici e i metodi per porvi rimedio in qualche modo.


Cancellazione involontaria, formattazione o file system corrotto

“Fortunatamente” è la situazione meno drastica; ci sono ottime possibilità di recuperare tutto o gran parte del contenuto, l’importante è evitare cicli di scrittura nel disco, perchè si rischia di minimizzare la possibilità di riprendere i file; bisogna quindi fermarsi subito e cominciare la procedura di recupero senza tentare altro.

Questi sono i migliori software professionali di recupero:


Da quì in poi si tratta di stabilire quanto valore hanno i dati, perchè tutte le riparazioni (rispetto al costo del disco rigido) sono antieconomiche.

Elettronica guasta

Per capire se si tratta effettivamente di un guasto elettronico ci sono una serie di indizi, ad esempio uno sbalzo di tensione precedente alla rottura (temporale, impianto elettrico instabile, etc) e/o eventuali segni di bruciatura sulla sched;  allora molto probabilmente si è guastato il circuito stampato (PCB) che con un pò di fortuna si può sostituire, così si recuperano i dati e si può riutilizzare il disco.

È imperativo che il disco da cui recuperiamo la PCB funzionante sia assolutamente identico a quello guasto (anche come capacità) altrimenti non funzionerà.

Per rilevare il modello esatto di hard disk basta guardare l’etichetta presente sullo stesso:

hard disk 500gb sata wd notebook

Nella foto esemplificativa il modello è WD5000BEVT-11ZAT0

Ora non resta che cercare un disco gemello funzionante su eBay o nei mercatini informatici dei forum (Hardware Upgrade ad esempio) incrociando le dita. Se la ricerca non andasse a buon fine c’è ancora una chance: HDD-Parts, un sito canadese che vende PCB per hard disk di vari produttori e tipologie.

Se siete fortunati con 50-60€ circa potrete riappropriarvi dei vostri dati.

Un video dimostrativo su come cambiare la PCB in un Western Digital:


Guasto meccanico

Cominciano i dolori…. se il problema è nella meccanica (testine, motore o preamplificatore) con il classico “clic” continuo conosco solo un metodo, piuttosto casereccio, ma che in più di un caso mi ha permesso di salvare al volo il contenuto dell’hard disk: il metodo del congelatore.

Detta così può sembrare uno scherzo, ma ai fatti una temperatura molto bassa (il freezer arriva intorno a -18°C ~), al contrario del calore, restringe i materiali e può riportare in vita (anche se per un breve periodo) l’HDD; quanto basta per salvare il salvabile.

Infilate il disco in una bustina a tenuta ermetica e sigillate con cura, poi lasciatelo in congelatore una notte (8-9 ore).

Se tutto va bene il disco ripartirà,  ma avrete poco tempo e dovrete SUBITO salvare i dati in un posto sicuro.


L’ultima spiaggia

Se anche il metodo del freezer non funziona, c’è solo un’unica e costosissima possibilità: un centro recupero dati.

Questi centri hanno apposite camere bianche (clean room) in atmosfera modificata e protetta; quì vengono inseriti i piatti dell’HDD in un apposito lettore e si può procedere al recupero.

A parte il tono pubblicitario del video, Kroll Ontrack è leader in questo settore.

A fronte di un recupero quasi certo, di contro c’è un costo davvero elevato e non alla portata di tutti; infatti il prezzo in alcuni casi supera i 2.000€(!!), ma se dentro questi dischi c’è un pezzo importante della vostra vita può valerne la pena, sperando che in futuro prenderete precauzioni come backup frequenti e un UPS (gruppo di continuità) per proteggere l’hardware da sbalzi di tensione.

Buon recupero!

Rimuovere la password da un hard disk bloccato

Tra le varie password di sicurezza che si possono impostare, fra quella del sistema operativo, quella di avvio e del BIOS ce n’è un’altra molto importante ma anche ostica da rimuovere: la password dell’hard disk.

Dico questo perchè le password a cui ho accennato molte volte si possono rimuovere in modo estremamente semplice, talvolta basta spostare il jumper del reset CMOS per rimuoverle (riferendomi al BIOS).                                                       Quella del disco rigido resta memorizzata nel suo firmware, quindi anche spostandolo in un altro computer resta sempre attiva.

Ricordo ancora (10 anni or sono) quando volevo riutilizzare il disco da 8 GB della mia prima Xbox su un PC, una bella odissea, ma alla fine sono riuscito a sbloccarlo e utilizzarlo per i miei scopi.

Vi dirò: lasciare la password in un hard disk è una buona idea perchè è una sicurezza extra per prevenire l’accesso ai vostri dati personali. Ma purtroppo molti (troppi) utenti sono soliti dimenticare le loro password e allora son dolori…  Allora entra in gioco HDD Unlock Wizard.

Permette  di fare tutto quanto detto finora, Xbox incluse. L’unica limitazione è l’impossibilità di utilizzarlo da box esterni USB o firewire, bisogna quindi collegarli direttamente alla scheda madre.

Successivamente il programma si connetterà al database, rilevando il modello del disco e comincerà a lavorare.. per un disco da 320 GB del mio netbook ha impiegato poco più di un’ora.

Finalmente il vostro disco rigido sarà nuovamente utilizzabile 🙂