Archivi giornalieri: 13 gennaio 2008
Partizionare: Perchè e come farlo in maniera ottimale
Anche se molti non lo fanno, dividere l’hard disk in più partizioni è un’ottima idea. Serve non solo a tenere più ordinato il disco rigido, ma anche a mantenere più leggera la partizione dell’OS e facilitarne il ripristino in caso di problemi. É un pò come nell’immagine sotto: un disco partizionato e ordinato sarà sempre più semplice da gestire.
Come per altre cose, alcuni hanno un loro metodo per partizionare, con variazioni più o meno marcate. Vi spiego il modo con cui gestisco le partizioni dei miei dischi rigidi.
Supponendo che l’HD sia 200GB (con altre misure agite pressapoco nelle stesse %, che comunque sono indicative) fate:
- 30GB per sistema operativo in NTFS
- 10-15GB per i backup di sistema (per eventuali ripristini) in NTFS
- Tutto il resto per i dati, sempre in NTFS
Queste, vi ricordo, sono misure indicative.
Sconsiglio l’uso di FAT32, vista la netta superiorità di NTFS.
Se avete più OS
Chiaramente se avete 2 o più sistemi operativi, fate spazio in base all’uso e all’importanza che date agli OS installati. Ovviamente lo spazio necessario per questi ultimi si dovrà sottrarre dallo spazio libero per i dati.
Lo spazio per i file di backup (visto che avete più OS) potrebbe invece avere la necessità di essere aumentato (Fate più backup singoli e non uno promiscuo di tutte le partizioni, mi raccomando).
Software standalone
La bazza sta nell’usare il più possibile software standalone per la partizione dati. Questi non necessitano di installazione e quindi possono essere anche trasportati su altri PC e avviati al volo senza null’altro da fare, oltre ad altri vantaggi (Non sporcano il registro e mantengono più leggero il sistema).
Io faccio così:
- Creo 3 (o più, se avete altri OS) partizioni
- In una (quella dati) metto tutti i miei software standalone
- Installo il mio OS (solitamente già alleggerito con nLite ), installo i software che necessariamente devo usare e non hanno controparti standalone (pochi nel mio caso), software di sicurezza vari e setto infine tutti i collegamenti dei programmi alla partizione dati.
- A sistema settato e ottimizzato, effettuo un backup della partizione con il sistema operativo con Acronis True Image o comunque un altro software adatto allo scopo, e metto l’immagine creata nella partizione adibita ai backup ( Non dimenticate di tenerne un ulteriore copia del backup per maggior sicurezza da qualche altra parte… se il disco rigido ha un guasto irreparabile sono cavoli.. meglio cautelarsi).Se avete fatto un lavoro certosino, il backup non sarà di grosse dimensioni (anche grazie al fatto che abbiamo optato per software standalone, e che questi risiedono nella partizione Dati), e creando il vostro CD o floppy di boot potete facilmente (in caso di necessità) ripristinare il sistema senza dover impazzire a reinstallare montagne di programmi.
Se invece avete 2 o più HD:
- 1st HD (il più piccolo) tenetelo per il sistema operativo
- 2nd HD per dati e backup (ovviamente in 2 partizioni distinte)E visto che sono a tema..
Un “mito” da sfatare riguarda lo swap (chiamato paging in Windows). Molti affermano che spostare lo swap in un’altra partizione incrementa le prestazioni: Errato, perchè lo swap resta sempre nello stesso HD quindi la testina deve comunque fare il suo lavoro extra in ogni caso, fra sistema operativo e memoria virtuale, e quindi non cambia niente.
Per avere invece qualche miglioramento bisogna ovviamente mettere lo swap (o paging) in un secondo HD. Mi raccomando non usate un HD esterno (USB o firewire che sia) perchè creereste un collo di bottiglia non indifferente, infatti questi hanno un transfer rate molto minore rispetto a un HD PATA o SATA.
Alcuni esempi:
- USB 2.0 -> 60MB/s (USB 1.1 -> 1,5MB/s)
- Firewire -> Da 50MB/s (400) a 100MB/s (800)
- PATA -> Fino a 133MB/s
- SATA -> Da 150MB/s a 300MB/s (SATA II)
Se avete molta RAM (da 1GB in su) è possibile disattivarlo. Decidere se farlo o meno dipende dall’uso del PC: se fate fotoritocco pesante, montaggio video oppure giocate videogame dell’ultima generazione, potreste eventualmente aver qualche problema. In tal caso basta riattivare il paging (che, vi ricordo, deve essere 1,5 volte la RAM installata, come del resto setta già automaticamente lo stesso Windows NT).
NTFS vs FAT32
Anche se siamo nel 2013, e NTFS è uscito da 20 anni (1993, anche se la sua diffusione si è più consolidata con la nascita di XP) vi sono ancora utenti ancorati al vecchio e obsoleto FAT32.Se avete un Windows 9x chiaramente non potrete fare altrimenti (leggete più sotto), ma se avete un qualsiasi NT vi spiego perchè passare a NTFS.
Perdita di dati
Il vantaggio maggiore nel passare a NTFS è la sicurezza per quanto riguarda la perdita di dati.
Questa sicurezza è data dal journaling (che lavora come una specie di diario), per semplificare il funzionamento, lavora in 4 fasi:
• Fase 1: annotazione PREVENTIVA nel diario delle operazioni pendenti
• Fase 2: scrittura FISICA dei dati
• Fase 3: aggiornamento dell’indice
• Fase 4: cancellazione dal diario delle operazioni completate.
Ecco cosa succede se vi dovesse essere un blocco improvviso del sistema, dovuto a blackout, crash o altre cause:
- II blocco avviene durante la prima fase. Al riavvio, il Journal viene controllato per primo e, non essendo ancora stati scritti dati, viene cancellato qualsiasi riferimento ai files.
Tutto torna a posto, ed è come se il comando di scrittura non fosse mai stato impartito. Il file è andato perduto, tuttavia ciò sarebbe avvenuto comunque. Si ha però un guadagno sul tempo impiegato per il ripristino, in questo caso di pochi secondi. - II blocco si verifica durante la seconda fase. Al riavvio, si legge il Journal e si verifica cosa sia stato scritto e cosa no. Di conseguenza, si aggiorna l’indice dei file e si toglie il riferimento dal diario. Si perde ciò che non è ancora stato scritto, senza inutili attese, e recupera ciò che effettivamente era stato salvato.
- II blocco avviene nella terza fase. L’unica cosa che deve essere fatta è quella di leggere diario e aggiornare l’indice di conseguenza. Il file è interamente salvo e l’operazione richiede pochi secondi per essere completata
- II blocco avviene durante l’ultima fase. In questo marginale caso, il Journal viene cancellato; anche questa operazione richiede pochi secondi.
Nel primo caso si perdono i dati, nel secondo vi è una perdita parziale e negli ultimi due non si perde nulla: un bel passo in avanti rispetto alla perdita sicura nei sistemi FAT.
Tanta sicurezza si paga in termini di prestazioni. I file system con journaling perdono intorno al 10% e il 15% di performance, ed è dovuto al maggior lavoro sul disco.
Dimensione massima del singolo file
Un altro limite di FAT32 è la dimensione massima per singolo file, infatti:
FAT32 –> 4GB
NTFS –> 16TiB
Ovvero all’incirca 4000 volte di più. Trovare file di 4GB e oltre al giorno d’oggi è tutt’altro che raro, e chi manipola quotidianamente ISO, o fa editing video, sa di cosa parlo.
Una soluzione per tenere file oltre i 4GB su FAT32, è quella di dividere e/o comprimere il file con un programma come Winrar o 7-Zip. Però, ovviamente, il file va estratto in una partizione NTFS (o che comunque supporti file superiori ai 4GB).
Dimensione massima per partizione
FAT32 –> 32GB con le utility di Windows, mentre con utility di terze parti fino a 2 TB
NTFS –> 256TiB
Altre feature
NTFS ha portato anche funzioni come:
- Compressione dei file – Permette la compressione di file e cartelle, mantenendo comunque l’eseguibilità dei file (Anche se la compressione è piuttosto scarsa)
- Impostare permessi per cartelle – Si può limitare l’accesso in lettura o scrittura ad una determinata cartella, in base alle nostre preferenze.
- Lunghezza del nome file – NTFS supporta nomi fino a 255 caratteri con supporto unicode.
- Crittografia – Usando l’algoritmo EFS Per gli utenti Windows 9X (ma non solo) è possibile comprimere gli eseguibili e DLL, mantenendo però la l’eseguibilità,con UPX. É un programma stracollaudato (esiste dal 1996). É inoltre possibile proteggere l’accesso a file e directory, tramite password, con Protect Folder. Per crittografare invece, c’è Blowfish Advanced CS.
“Voglio passare a NTFS ma il mio FS è in FAT32 e non voglio formattare.. come faccio?”
Questo lungo titolo è per darvi la lieta notizia.
Però raccomando, prima di fare qualsiasi cosa, di creare un ghost (backup) della partizione/disco per non fondersi le cervella dopo con sensi di colpa vari (anche se personalmente non ho mai avuto problemi in queste operazioni).
Controllate anche di avere spazio libero a sufficienza nell’HD, perchè lo richiede la conversione.
É possibile farlo in 2 modi:
Con l’utility CONVERT inclusa in Windows. Bisogna riavviare in modalità provvisoria (per arrivarci premere F8 durante il riavvio e scegliere nell’elenco di possibilità) poi andando su Start – Esegui.. digitate:
CONVERT C: /FS:NTFS
Premere S quando appare il messaggio.
Chiaramente C: è variabile il base alla lettera del vostro disco/partizione.
Per finire, visto che la trasformazione da FAT32 a NTFS non è ottimizzata, e in caso di smontaggio del volume potrebbero esserci dei problemi, c’è questo file di registro (Creato da Wintricks.it) che risolve il problema. Applicate e riavviate.
Non è possibile fare il contrario, ovvero trasformare NTFS in FAT32 se non con i programmi sottoelencati (anche se francamente non ce n’è motivo comunque). Oppure con un programma esterno come Partition Magic, Partition Resizer, che grazie a semplici GUI (Interfacce grafiche), rendono l’operazione di conversione molto semplice.
NTFS sotto linux e altri sistemi
C’è ancora chi si ostina a tenere Windows in FAT32 per facilitare l’accesso in lettura e soprattutto scrittura, da parte di altri OS. Vediamo cosa fare:
Per Linux c’è NTFS-3G che permette di accedere a NTFS in lettura/scrittura, permette il resize, cloning, creazione, cancellazione sicura e decriptazione dei file criptati EFS.
Solaris invece ha un driver Open Source, Mount-NTFS (Solo in lettura al momento).
BSD ha accesso in lettura e parzialmente in scrittura.
É possibile accedere da DOS a partizioni NTFS tramite Active@ Boot Disk Professional.
Per gli utenti Windows 9X (95, 98, ME) c’è modo di montare fra le Risorse del Computer, e accedervi in maniera totalmente trasparente in lettura e scrittura, un qualsiasi disco/partizione NTFS. Per fare questo ci sono 2 programmi analoghi:
- Winternals NTFS for Windows 98
- Paragon NTFS for Windows 98
Conclusione
Bene, spero di avervi dato validi motivi per togliere FAT32 dal vostro NT 4/5.x e, nel contempo, a chi deve o vuole ancora usare Windows 9x, avergli offerto nuovi spunti per continuare utilizzarlo, sfruttando la potenza di NTFS.
Il registro di Windows
- Hardware installato
- Software installato
- Impostazione di sistema
- Impostazioni dei singoli utenti
Da questo piccolo elenco è facile capire l’importanza del registro. É un pò, se vogliamo, il cuore del sistema operativo. Se il registro si corrompe, o anche solo una chiave importante, ne risente la stabilità di Windows.
Nei sistemi 9x è memorizzato in C:\windows\user.dat e C:\windows\system.dat .
Mentre in NT tutti i file che compongono il registro sono in C:\WINDOWS\system32\config.
Accedervi è semplicissimo, per velocizzare il tutto basta andare su Start – Esegui.. e digitare regedit.
Vi si aprirà l’Editor del Registro di sistema che mostrerà 5 gruppi di cartelle:
- HKEY_CLASSES_ROOT
- HKEY_CURRENT_USER
- HKEY_LOCAL_MACHINE
- HKEY_USERS
- HKEY_CURRENT_CONFIG
- HKEY_DYN_DATA (Solo sui sistemi 9x)
Premetto che mettere mano al registro è potenzialmente pericoloso per la stabilità del sistema operativo, bisogna quindi sapere bene cosa si fa. Quindi prima di qualsiasi modifica è bene fare un backup completo del registro andando su File – Esporta – Scegliete nome e percorso. Verrà creato un file .reg di svariati MB (dipende da quante cose avete installato) che in caso di necessità di ripristina con un semplice doppio click.
Premendo il + al fianco di ogni cartella, si aprono tutte le varie chiavi e sottochiavi .
Ogni chiave contiene tre tipi di valori:
- String
- Binary
- DWord
a seconda del tipo di dato.
Vediamo più nel dettaglio:
- HKEY_CLASSES_ROOT – Contiene riferimenti a HKEY_LOCAL_MACHINE. Contiene inoltre informazioni rigurdanti OLE e le associazioni dei file di sistema.
- HKEY_CURRENT_USER – Questa sezione è collegata a HKEY_USERS al nome dell’utente attivo. HKCU contiene 7 sottochiavi:
AppEvents – Indica il suono per ogni evento di sistema
Control Panel – Contiene info sul pannello di controllo
InstallLocationsMRU – Elenca le cartelle che l’utente può scegliere quando il setup di un’installazione richiede un percorso.
Keyboard layout – Info sulla tastiera
Network – Info sulle connessioni
Remote Access – Info sull’accesso remoto, come ad esempio i parametri della connessione.
Software – Info sulla configurazione software
- HKEY_LOCAL_MACHINE – Questa sezione contiene informazioni riguardo hardware e impostazioni software per ogni utente del sistema. HKLM contiene 6 sottochiavi:
Config – Info sulla configurazione dell’OS come fonts, risoluzione, etc.
Enum – Informazioni sull’hardware
Hardware – Riguarda tutte le comunicazione su porta seriale e la loro impostazione
Network Security – Sicurezza della rete
Software – Contiene tutti i dettagli dei software installati nel sistema operativo, necessari al loro funzionamento.
System – Dettagli sui dati necessari all’avvio del sistema e relative info sui driver da usare.
- HKEY_USERS – Info su ogni utente del sistema. Al login di un determinato utente carica le impostazioni personalizzate.
- HKEY_CURRENT_CONFIG – Contiene svariati riferimenti a HKEY_LOCAL_MACHINE\Config e info sull’hardware collegato.
- HKEY_DYN_DATA – Contiene informazioni dinamiche sulle periferiche plug’n’play.
Come agire in caso di crash del registro
Gli utenti di Windows 98 in caso di registro corrotto, possono ripristinarlo andando in modalità MS-DOS, e digitando scanreg /restore verranno proposti tutti i backup, elencati con data e ora, che sceglieremo. In pratica Windows 98 all’avvio esegue un check del registro e se vi sono dei cambiamenti in almeno un valore esegue automaticamente un backup completo del registro, e lo mette a disposizione in caso di bisogno (tutt’altro che raro nei sistemi 9x). Se per caso non avete un registro valido da ripristinare, potete ricorrere a scanreg /fix , che proverà a correggere gli errori del caso.
In XP se avete il ripristino di sistema disattivato (cosa che consiglio, visto che è un succhiarisorse, e comunque niente è meglio di un bella copia del sistema con Acronis True Image fatta a sistema ottimale) bisogna preventivamente tenere almeno un backup completo del registro, col metodo sopra elencato o con l’aiuto di un programma come RegVac. Basta eseguire il reboot col CD di XP, premere R per entrare nella Console di ripristino e digitare:
copy C:\windows\system32\config\system C:\windows\tmp\system.bak
copy C:\windows\system32\config\software C:\windows\tmp\software.bak
copy C:\windows\system32\config\sam C:\windows\tmp\sam.bak
copy C:\windows\system32\config\security C:\windows\tmp\security.bak
copy C:\windows\system32\config\default C:\windows\tmp\default.bak
del C:\windows\system32\config\system
del C:\windows\system32\config\software
del C:\windows\system32\config\Sam
del C:\windows\system32\config\security
del C:\windows\system32\config\default
copy C:\windows\repair\system C:\windows\system32\config\system
copy C:\windows\repair\software C:\windows\system32\config\software
copy C:\windows\repair\sam C:\windows\system32\config\sam
copy C:\windows\repair\security C:\windows\system32\config\security
copy C:\windows\repair\default C:\windows\system32\config\default
Fatto questo il sistema è ripristinato, anche se solo in parte, perchè avrete XP come se fosse appena installato, senza i vostri settaggi e personalizzazioni. Resta ora da ripristinare il backup e siete a posto. Chiaramente se avrete installato qualcosa DOPO il backup, probabilmente bisognerà reinstallarlo (prediligete quando potete i software standalone per questo motivo).
Manutenzione
Per semplificare la pulizia sono state creati programmi che pensano ad eliminare chiavi non corrette e deframmentarlo.
Eliminare le chiavi, vuote o non valide, serve a preservare da errori che potrebbero minare la stabilità del sistema e lo appesantiscono. Una volta che le chiavi non valide sono state eliminate, Windows tiene lo spazio vuoto in attesa per un’altra chiave, e a lungo andare gonfia parecchio il registro. Ecco allora che entrano in gioco i deframmentatori per il registro: Compattano il registro, diminuendone anche considerevolemente le sue dimensioni, eliminando appunto questi spazi vuoti.
Regseeker, RegVac e JV16 Powertools sono a mio avviso i migliori del loro genere. Permettono un’accurata e profonda pulizia (mai avuto un problema finora) e nel remoto caso si verifichi un problema (un programma smette di funzionare ad esempio) si possono facilmente ripristinare le chiavi precedentemente cancellate/modificate.