Archivio mensile:luglio 2013
Ricalibrare la batteria di smartphone e notebook
Con l’utilizzo e col tempo l’autonomia delle batterie (smartphone, laptop, tablet) cala drasticamente fino al punto da dover essere sostituite; molte volte questa evenienza succede dopo 3-4 anni e allora piuttosto che sostituire la batteria, visto il basso valore residuo del dispositivo, si preferisce cambiare PC o tablet (anche perchè alcuni dispositivi hanno la batteria fissa). Durante questo periodo possiamo ripristinare parzialmente l’efficienza e aumentare un pò l’autonomia tramite la calibrazione, vediamo.
Notebook
L’esempio vale sia per Windows che Linux (tutti).
Metodo 1
1) Dalla gestione energetica disattivate tutte le modalità di risparmio energetico in modo da non mandare in standby o ibernazione il computer e spegnere il display.
2) Ora caricate la batteria fino al massimo (100%)
3) Scollegate l’alimentazione elettrica e lasciate acceso il PC fino al suo naturale spegnimento.
4) Ricollegate l’alimentazione, accendete il notebook e reimpostate i settings di risparmio energetico che avevate in precedenza.
Metodo 2
1) A laptop spento mettetelo sotto carica fino al suo completamento (ci sarà il led acceso).
2) Avviate il PC e premete più volte F8 per andare così nel menù: scegliete la modalità provvisoria.
3) Scollegate l’alimentatore e lasciate scaricare completamente il portatile; ora il contatore del sistema dovrebbe essere calibrato.
4) Ricaricate nuovamente fino al 100%.
Alcuni notebook hanno un apposito menù nel BIOS per la calibrazione; per verificarlo basta premere F2 all’avvio e spulciare fra le opzioni, oppure (se non ve la sentite) di leggere accuratamente il manuale del PC.
Esempio:
Smartphone e tablet
Con Android cambiano un pò le cose dette poco sopra:
1) Fate scaricare completamente il dispositivo
2) Collegate il carica batteria e lasciate che ricarichi fino al 100%
3) Ora dovete spegnere il dispositivo per 15 minuti circa
4) Ora mettete nuovamente sotto carica per ulteriori 5 minuti, dopodichè accendete il dispositivo e scollegate il caricatore.
Ok, ora la vostra batteria è finalmente ricalibrata, chiaramente non aspettatevi miracoli se è piuttosto vissuta.
C’è anche una comoda app che lavora in modo diverso, NèMa Battery Calibration.
(Solo per dispositivi rooted)
1) Avviate l’app
2) Mettete sotto carica il vostro smartphone, o tablet che sia, fino al completamento.
3) Volendo potete impostare un avviso sonoro che avviserà dell’avvenuto caricamento.
4) In pratica quando la batteria raggiunge il 100% viene eseguito un semplice script che cancella il file batterystats.bin, adibito a contenere informazioni sul suo stato; rimuovendolo viene successivamente ricreato per resettare e quindi ricalibrare i precedenti settings.
Se la batteria dopo questi interventi non avrà comunque una durata soddisfacente sarà, purtroppo, da sostituire.
Qualche tricks extra per prolungare la vita della batteria:
Se la sostituzione è antieconomica, per via del basso valore economico residuo, potete optare anche per batterie aftermarket, decisamente più economiche e permetteranno di usare ancora ad oltranza il vostro fidato laptop/smartphone.
Su Amazon o eBay ne trovate di tutti i prezzi, l’importante è prestare attenzione alla compatibilità (nel dubbio chiedete info extra al rivenditore) e alle caratteristiche tecniche (Volt e mAh).
Beh, buona ricalibrazione! 😀
Cloanto Amiga Forever – Dal 1985 ad oggi
Continua la serie di articoli dedicate all’ home computer di casa Commodore. 🙂
Amiga Forever è un pacchetto software davvero completo che racchiude TUTTO quello che concerne Amiga e la sua storia.
Disponibile in 3 versioni con prezzi che vanno da 9,95€ della versione Value a 49,95€ della Premium, la più completa.
Nella tabella ci sono le feature e le differenze:
Comprende emulatori per Windows (WinUAE e WinFellow), Linux e Mac OS (E-UAE) già preconfigurati con svariate versioni di kickstart e Amiga OS, poi decine di giochi, demo, tracce audio con interviste, immagini e video che raccontano tutta la storia dell’home computer C= (solo Premium per i video).
La versione premium permette (in attesa che i DVD vi giungano a domicilio) di scaricare alcuni dei contenuti presenti in essi.
É possibile installarlo ed eseguire gli ADF (Amiga Disk Format) direttamente con un click, oppure utilizzare i software direttamente dal CD.
C’è anche l’ottimo Amiga Explorer che permette di trasferire ADF a floppy e viceversa tramite l’utilizzo di un cavo nullmodem.
Non manca KXLight, un sistema operativo completamente indipendente e installabile su disco fisso, basato su Linux Knoppix dove troverete un ambiente Amiga OS 3.x completamente personalizzabile (solo Plus e Premium).
L’interfaccia del programma è questa:
Come vedete la GUI è divisa in schede:
- Games, dove troverete oltre un centinaio di giochi e, naturalmente, aggiungerne quanti ne vorrete.
- Demoscene, dove sono presenti tutti i demo grafici e non.
- Systems, dove troviamo tutti i vari Amiga, partendo dal primo 1000 arrivando al 4000, poi tutti i Workbench, svariate versioni di Amiga OS, AROS e gli addons AmiKit e AmiSYS per dare un’impronta molto più attuale ad Amiga OS 3.x.
- In Gallery ci sono scansioni rarissime, documenti, interviste e quant’altro.
- Video include documentari e interviste dalla presentazione dell’Amiga alla sua prematura morte, e non ultime, interviste al suo creatore Jay Miner. (Solo Premium, in DVD)
Tutto, come detto, è già preconfigurato e pronto all’uso, comodissimo specialmente per il neofita che non sa come muoversi fra kickstart, ADF e configurazioni particolari.
DD-WRT: Mettiamo Linux nel router
Il vostro router è carente di funzionalità? Il produttore non aggiorna più il firmware? No problem, ci pensa Tux 🙂
Sembra uno spot :P, ma grazie alla poliedricità di Linux è possibile aggiornare il firmware con uno basato sul sistema del pinguino.
Proprio per questo è nato DD-WRT, che permette ad un qualsiasi router da 50 euro di diventare estremamente più potente e versatile, al punto da avere funzionalità pari a router notevolmente più costosi.
DD-WRT è un firmware rilasciato sotto licenza GPL e gratuito.
Il vostro router è supportato?
Prima di tutto verificate se il vostro dispositivo è fra quelli supportati, ma se non dovesse essere nell’elenco non disperate, è possibile che il chipset (al di là del marchio) sia ugualmente funzionante.
Per verificare ciò dovete cercare (sul fondo o retro del router) la FCC ID e inserirla in questo database.
Nel caso non trovaste questa ID l’unica alternativa é aprire fisicamente il dispositivo e controllare direttamente sul chipset. (attenzione, l’operazione se eseguita senza accortezza invalida la garanzia).
Ora mettete almeno le prime tre lettere del modello, scorrete l’elenco e sinceratevi di selezionare quello esatto; a seconda del tipo avrete modalità e opzioni diverse.
Ad esempio può variare la dimensione della ROM interna, da 2 MB ( in cui và obbligatoriamente la versione mini di DD-WRT), poi 4 MB fino a 8 MB.
Procediamo al flash!
Attenzione:
1) Prima di cominciare assicuratevi di scegliere il firmware corretto per il vostro router, pena il brick, con conseguente periferica inutilizzabile 😦
2) Se potete evitate le release non stabili, questo perchè alcuni hanno avuto brick indesiderati senza errori apparenti.
Il brick è risolvibile (farò un’apposita guida) ma crea non pochi grattacapi, quindi se potete evitate 🙂
Ok, è ora di mettersi in “moto” 🙂 L’aggiornamento è fattibile in vari modi, ma principalmente:
1) Via Web GUI
2) Via TFTP
Spesso ci vogliono entrambi i modi.
Nell’immagine di esempio vedete un Sitecom con chipset Broadcom e flash da 4 MB aggiornabile via Web GUI, in due versioni: micro da 2 MB e mini da 4 MB.
Alcuni modelli richiedono più passaggi ma tutto è dettagliatamente spiegato nei link in Additional Information. In questo video esemplificativo vi viene mostrata l’installazione step-by-step su Linksys WRT54G:
In questo caso l’installazione è semplice e veloce, però, come detto, in altre situazioni le operazioni da fare possono variare, bisogna quindi leggere attentamente la scheda di installazione del firmware per il vostro modello.
Le funzionalità e configurazione
Dal Wiki ufficiale:
- Portale Hotspot (Chillispot)
- Server PPTP VPN
- 2-way Bandwidth Management (incl. P2P, VoIP, IM)
- SSH Client e Server (dropbear)
- Telnet
- Script di Startup, Firewall e Shutdown
- Modalità WDS Repeater
- Client Mode (supporta client multipli)
- Modalità Adhoc
- Routing OSPF
- Routing RIP2
- Funzione Power Boost (potenza max 251mW)
- Selezione Antenna
- Gestione DHCP statico
- DDNS
- Clonazione Wireless MAC Addresses
- VLAN
- WPA over WDS
- WPA/TKIP con AES
- WPA2
- Client Mode WPA
- Client Isolation Mode
- Gestione della banda QoS
- Port Triggering
- Port Forwarding (max. 30 record)
- Wake-On-Lan
- Syslog remoto
- Statistiche Ntop remote
- Xbox Kaid
- SNMP
- Supporto IPv6
- Stato dei client wireless e WDS con uptime e utilizzazione processore
- Site Survey
- Server NTP Remoto
- 13 lingue
- Style (GUI configurabile; v.23)
- Supporto nuovi device (WRT54G V3, V3.1, V4 e WRT54GS V2.1, V3, V4)
- il supporto al WRT54G v.5 è stato implementato come da link su Bitsum che riporto
Come vedete funzionalità non comuni (di default) a router low cost.
Per tutte le altre informazioni vi rimando al Wiki ufficiale.
In questi video vi vengono spiegate le funzionalità e relative configurazioni:
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Minimig: Un Amiga in miniatura
Minimig è la classica particolarità che solletica l’appetito di tutti gli aficionados del buon vecchio Amiga 500, quello classico col chipset OCS (acronimo di Original Chip Set), base di Amiga 500, 1000 e 2000, ed ECS (Enhanced Chip Set) versione migliorata e più evoluta, nata con l’Amiga 3000.
Ma cos’è esattamente Minimig?
Creato da un ingegnere olandese, è un simulatore di Amiga 500 con chipset OCS/ECS (parziatalmente) su una scheda FPGA, dove vengono riprodotte minuziosamente tutte le funzionalità a partire dalla grafica (chip Denise) al sonoro (chip Paula), oltre tutto il resto della componentistica che componeva l’home computer di casa Commodore. (CIA, Gary, Agnus, etc)
Nasce come progetto open, quindi tutte le informazioni, schemi elettrici e sorgenti sono liberamente scaricabili, utilizzabili e modificabili secondo la licenza GPL v3. Proprio per la sua natura aperta molti produttori hanno messo le mani sul progetto con modifiche e ottimizzazioni più o meno marcate, vendendone una propria versione personalizzata.
Ovviamente anche con schemi alla mano non è un progetto facilmente realizzabile per i “comuni mortali”, proprio in virtù di questo è consigliabile acquistare un Minimig già pronto.
Caratteristiche hardware (v 1.1)
- La base (scheda) è una FPGA da 400Kgate Spartan-3 (XC3S400)
- CPU da 16Mhz MC68SEC000
- RAM da 2Mbyte 45ns SRAM asincrona
- Boot/system controller: PIC18LF252
- Storage: Multi Media Card (MMC) formattata in FAT16/32 (32 nelle ultime release)
- Alimentazione: +5VDC (circa 100mA senza mouse)
- I/O: – Due porte PS/2 port per connetere mouse e tastiera – 2 porte a 9-pin per i joystick – Una porta VGA – Una porta seriale
- Uscita audio con jack da 3,5 mm
- Varie: Interfaccia JTAG per la riprogrammazione, led di alimentazione e utilizzo del drive come in un Amiga reale, un pulsante reset e uno per il menù OSD (On Screen Display)
In questo video si vede l’unboxing e le caratteristiche hardware nel dettaglio:
Il prezzo di vendita per la versione da 2 MB con una scheda MMC da 1GB (sufficiente a contenere centinaia di giochi e programmi in formato ADF, da mettere nella root della scheda assieme al kickstart) è di circa 160€ IVA e spedizione inclusi, non pochi, anche se si tratta di un capriccio.
Se volete un case crystal come quello della foto in alto dovete aggiungere 36€ IVA inclusa, altrimenti con un pò di manualità e inventiva potete fare qualcosa tipo questo:
L’anno scorso è uscita la sua evoluzione (un Minimig 2.0 se vogliamo, anche se sono due progetti separati), FPGA Arcade Replay, una scheda decisamente più versatile, permette infatti di simulare un Amiga AGA (Amiga Graphic Advanced) più altri home PC come l`Atari ST, ma anche console e sistemi arcade.
Com`é lecito aspettarsi il prezzo é superiore: si parte da 200€ + VAT (25% in Svezia) e SS, grossomodo saranno 260€ ~.
A voi decidere se farvela da voi (capacità permettendo), oppure acquistarne una già pronta.
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MorphOS e Mac Mini G4: Un matrimonio perfetto
Dopo avervi presentato Icaros, evoluzione moderna di Amiga OS 3.1 per x86, voglio parlare di MorphOS.
MorphOS è il diretto concorrente di Amiga OS 4, entrambi sistemi nati con in mente Amiga OS 3.x, ma ovviamente al passo con i tempi.
Rispetto agli anni ’90 c’è stato un cambio totale di architettura passando dalla Motorola 68k alla PowerPC (non supporta x86), architettura oramai piuttosto di nicchia, abbandonata anche da Apple per passare alla più performante ed economica x86.
Purtroppo però, a causa di questa scelta, l’economicità tipica delle CPU x86 è andata ” per i fatti suoi” e ci si ritrova a spendere anche oltre 1.000 € per veri e propri avanzi di magazzino… non voglio fare pubblicità negativa a nessuno, ci mancherebbe, però nostalgico non è sinonimo di fesso (per dirla con parole carine :)) e molte macchine proposte valgono fra sì e no un decimo del loro prezzo finale… secondo me, purtroppo, ci “giocano” molto sopra e vedono gli appassionati di Amiga come polli da spennare. Opinione personalissima.
Oggi voglio proporvi una soluzione alternativa per installare MorphOS e, perchè no, risparmiare un bel pò di denaro; basta utilizzare un vecchio Mac Mini G4, i primi con CPU PowerPC.
Si può acquistare ad un prezzo di circa 100€ (mercatini, eBay, etc) e permetterà di divertirvi alla grande.
Premetto subito che MorphOS non è un sistema operativo gratuito, ma il suo prezzo non è eccessivo in assoluto, costa infatti 79€ (versione Mac Mini) contro i 150€ di Amiga OS 4.1, per fare un esempio.
In ogni caso potrete scaricare e installare la demo di MorphOS, in modo da testarlo prima e non comprare a scatola chiusa; la demo è pienamente funzionale per 30 minuti, successivamente il sistema rallenterà costringendo ad un riavvio per riacquistare la verve perduta. Se deciderete di acquistarlo avviate l’applicazione regtool, inserite i dati e vi arriverà via mail il link per procedere all’acquisto via paypal.
Installiamolo
Nella sezione download potrete scaricare la versione completa, oltre che la versione upgrade, il SDK e parte dei sorgenti (è un OS misto proprietario/open source).
Una volta masterizzata la ISO possiamo passare alla semplice installazione:
- Avviate il vostro Mac Mini tenendo premuto il tasto C e subito dopo inserite il CD di MorphOS
- Così facendo partirà l’installer grafico con cui vi basterà seguire le istruzioni a video, nulla di più facile.
- Se il CD non viene avviato ripetete l’operazione eseguendo un reboot
Dual boot con Mac OS X
Prima di agire fate un backup completo (ghost) della vostra partizione di sistema, così in caso di errori e/o problemi potrete ripristinare tutto senza problemi.
Per mantenere il dual boot con Mac OS dovete scaricare e masterizzare la ISO un partition manager come Parted Magic oppure usare Stellar Partion Manager se volete ridimensionare da Mac OS X.
Do per scontato che sappiate utilizzare un partition manager.
Dovrete ridimensionare (rimpicciolendo) la partizione dove risiede Mac OS (quanto spazio riservare a MorphOS spetta a voi deciderlo, in base all’importanza che gli date e allo spazio disponibile su disco) e dallo spazio non allocato che ne deriverà dovrete creare due partizioni:
- Una da 64 MB formattata in HFS con etichetta BOOT …
- … e un’altra da lasciare senza file system, dopo su questa formatteremo e installeremo dal CD di MorphOS
Date applica per eseguire le tre operazioni (resize, creazione partizione 64 MB, creazione partizione X senza file system).
Ora reinserite il CD di MorphOS, premete C all’avvio e fate partire l’installazione.
Fate partire iWizard e scegliete l’installazione manuale; ora vi troverete nella GUI del partizionatore:
- Scegliete la partizione dove risiede OS X rinominatela DH0 e togliete la spunta a BOOT (A/UX)
- Passate ora a quella da 64 MB, chiamatela DH1 e assicuratevi che Boot (A/UX) e Mount (A/UX) non siano spuntati.
- Resta infine la partizione senza file system, dove ora andremo a installare MorphOS. Chiamatela DH2 e, all’opposto delle altre, sinceratevi che sia spuntato il flag su Boot (A/UX) e Mount (A/UX) e formattatela in SFS, premete su Save (no Next!)
- Andate nel desktop e cliccate sull’icona MorphOSBoot, poi Tools e avviate Mounter
- Selezionate ide.device unit 0 e DH1 (quella da 64 MB), in basso su Filesystem scegliete MAC HFS e date infine Mount.
- Se DH2 (ovvero la partizione dove installeremo MorphOS) non risulta montata sistematela ora
- Dal desktop andate stavolta nel menù Utilities, poi selezionate Format
- Lasciate DH1 (64 MB) con l’etichetta BOOT in HFS, e date a DH2 il nome che preferite, ad esempio Sistema
- Ora tutto dovrebbe essere correttamente formattato e montato
- Torniamo su iWizard e cliccate su Next, ora l’installer rileverà automaticamente la partizione con file system SFS (DH2), click su Install e attendete…
Ok, ora di default continuerà ad avviarsi Mac OS X, se invece desiderate avviare MorphOS vi basterà tenere premuto ALT durante l’accensione.
Il terzo “incomodo”… Linux
Dopo avervi parlato dell’installazione singola e in dual boot con Mac OS X, non potevo non proporvi anche Linux per PowerPC.
Per questa architettura ci sono svariate distribuzioni, più o meno specifiche come Yellow Dog oppure Crux, ma preferisco “buttarvi” su una distro estremamente diffusa e stracollaudata: Ubuntu.
Con Linux cambiano un pò di cose: durante il partizionamento iniziale con Parted Magic dovrete creare un’ulteriore partizione all’inizio del disco in HFS da 32 MB più (ovviamente) quella dove risiederà Ubuntu.
Per far coesistere in maniera decente questi tre sistemi assicuratevi di avere spazio sufficiente su disco.
Piccolo appunto: Se avete necessità di condividere i files fra MorphOS e Linux la scelta dovrà ricadere su EXT2 (l’unico supportato), obsoleto e senza journaling; se invece questa condivisione non vi interessa scegliete EXT4 senza indugi.
1) Avviate col CD di Ubuntu PPC inserito e tenete premuto ALT per forzarne il boot
2) Attendete il caricamento del sistema live e una volta nel desktop cliccate su Install per iniziare l’installazione
3) Scegliete l’installazione manuale
4) Montate la vostra partizione EXT2 o 4 come / e designate adesso la partizione di swap e la Newworldboot partition
5) Seguite le istruzioni a video e riavviate quando richiesto
6) Ora premendo ALT partirà il menù di scelta
7) Per permettere un triple boot più pratico dovrete editare yaboot.conf ubicato in /etc
8) Aggiungete le seguenti voci:
delay=5 (Dove 5 è un esempio, sono i secondi di attesa prima che il sistema predefinito parta automaticamente, ovviamente potete impostarlo a vostro piacimento).
enableofboot (Consente l'avvio del prompt openfirmware dal menù yaboot)
enablecdboot (Per consentire l'avvio dei CD dal menù di yaboot)
macos=/dev/hda# (Dove # è il numero della partizione che contiene MorphOS boot.img)
macosx=/dev/hda# (Dove # è il numero della partizione che contiene MacOSX)
Salvate e uscite.
9) Ora MorphOS è elencato come Mac OS, ma vedremo poi come editare il nome nel menù
10) Aprite il terminale e digitate sudo ybin --nonvram -v
11) Riavviate tenendo premuti Command + Option + O + F se avete una tastiera Apple, oppure il tasto Windows + Alt +O + F se utilizzate una tastiera classica, così facendo entrerete nel prompt di Openfirmware in modo da editare la voce Mac OS in MorphOS
12) Digitate printenv per vedere le variabili d’ambiente
13) Digitate ora setenv boot-command boot hd*,//:tbxi dove * è la newworld boot partition
14) Riavviate MorphOS e montate (Tools – Mounter) la newworld boot partition (in caso non lo sia già)
15) Nella root della partizione cercate ed editate il file ofboot.b in questo modo:
cercate
: boot macos "Booting MacOS..."
e cambiatelo in:
: boot macos "Booting MorphOS..."
poi:
" m for MacOS,"
e cambiatelo in:
" m for MorphOS,"
Salvate e uscite.
16) Avviate la CLI (linea di comando) e digitate
hfssetmacboot <drive>:ofboot.b
dove <drive> è la solita newworld boot partition.
Ok, ora tutti e tre i sistemi saranno disponibili nel menù di avvio.
Conclusioni
Come avete visto con circa 150€ potreste avere un Mac Mini G4 con questi tre sistemi, ottimo muletto per svago, P2P e quant’altro 🙂
C’è solo una cosa che stona… la mela morsicata sul Mac Mini 😀
se volete dare un tocco personale al PC potete mettere uno sticker personalizzato, come la farfalla di MorhpOS.
Divertitevi :)!